Grossi problemi per Bus Italia, la ditta che ha fatto una mega offerta con la quale starebbe per aggiudicarsi il bando per il trasporto pubblico di Parma rispetto alla quale TEP ha chiesto una verifica ipotizzando un’eventuale “anomalia” (leggi).
I problemi di Bus Italia sono in Toscana. Bus Italia era capofila del consorzio (Mobit) di tutte le ditte toscane del trasporto pubblico locale. Nei giorni scorsi il Tar ha annulla la gara regionale per l’assegnazione del trasporto pubblico su gomma in tutta la Toscana. Nel contenzioso che opponeva Ratp, la multinazionale francese cui la Regione aveva aggiudicato la vittoria della gara per la concessione del servizio bus, a Mobit che le aveva fato ricorso, non vince nessuno. Il Tar ha giudicato sbagliato il Pef (piano economico finanziario) di Ratp come sosteneva il ricorso delle Ferrovie, ma anche quello di Mobit come controbattuto da Ratp. A questo punto la gara è da rifare, il bando resta in piedi, ma si devono trovare nuove offerte.
In merito alla recente gara d’appalto di Parma per la gestione del trasporto pubblico su gomma, nei giorni scorsi Tep aveva inviato un comunicato stampa nel quale evidenziava che “le differenze sostanziali nei punteggi assegnati a Bus Italia-Autoguidovie riguardano il piano degli investimenti in autobus e in tecnologie, e il ribasso rispetto al corrispettivo d’affidamento a base di gara, mentre tutti gli altri 7 progetti sono stati giudicati equivalenti in termini di punti maturati.
I punteggi assegnati dalla commissione fanno presumere che l’ati Bus Italia-Autoguidovie abbia presentato un piano di investimenti in nuovi autobus e filobus di valore quasi doppio rispetto a quello presentato da TEP (quest’ultimo comunque importante, pari a 43 milioni di euro, circa il doppio del minimo di gara, pari a 22,5 milioni), mentre gli altri investimenti sarebbero addirittura il triplo (9 milioni contro 3 di TEP).
Ciononostante, l’ati Bus Italia-Autoguidovie ha contemporaneamente proposto anche uno sconto superiore del 25% rispetto a quello proposto da TEP.
Vale la pena ricordare, però, che le regole della gara prevedono che l’offerta economico-finanziaria presentata debba rispettare i requisiti di sostenibilità sui 9 anni del piano. In pratica, non è possibile, per chi presenta offerta, proporre piani mediamente in perdita o che trasferiscano tali perdite su altri soggetti.
I numeri presentati da Bus Italia-Autoguidovie sono abnormi e totalmente inarrivabili per TEP. […]
Posto ciò, in base ai dati che al momento sono in nostro possesso, il piano presentato da Bus Italia-Autoguidovie parrebbe in generale difficilmente sostenibile dal punto di vista economico-finanziario. Si è peraltro in attesa della verifica in corso circa eventuali anomalie dell’offerta. Per legge (art. 86 del d.lgs. 163/06) questa fattispecie si verifica quando l’offerta di ribasso e gli aspetti tecnici superano contemporaneamente i 4/5 del punteggio massimo attribuibile. La legge, in pratica, pone l’attenzione su offerte che propongono un alto ribasso e, nel contempo, un’offerta molto elevata dal punto di vista qualitativo ed impone di verificare se sono congrue ovvero anomale. L’azienda attende quindi l’esito delle verifiche dell’agenzia sul sospetto d’anomalia.“