Arrestato il direttore sanitario del Cavanà

16/04/2009
h.12.30

I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Parma, a conclusione di un attività di indagine protrattasi dal mese di giugno del 2008, hanno tratto in arresto il direttore sanitario di una residenza sanitaria psichiatrica per minori ubicata a Pellegrino Parmense.
Altre sette persone tra infermiere, educatori e assistenti di base che lavoravano e/o lavorano all’interno della struttura sono stati indagati in stato di libertà. Per tutti il reato contestato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma è quello di maltrattamenti continuati ed in concorso.
La struttura che attualmente ospita 15 ragazzi adolescenti è convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale. L’attività investigativa dei militari dell’Arma ha avuto inizio a seguito di un ispezione igienico sanitaria, eseguita nello scorso mese di giugno, che non aveva evidenziato carenze strutturali ma delle irregolarità riferite alla mancanza dei requisiti professionali in capo ad alcuni operatori della struttura che erano stati, pertanto, segnalati alla competente Procura della Repubblica di Parma per esercizio abusivo della professione.
Successivamente gli uomini del N.A.S. sono stati delegati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Parma all’esecuzione di accertamenti volti a verificare le procedure afferenti le terapie eseguite nei riguardi degli ospiti nonchè la validità dell’assistenza prestata, sotto il coordinamento del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Parma, Dott. Francesco Gigliotti.
Gli accertamenti svolti hanno consentito ai militari di accertare che in talune circostanze, anche in assenza del medico responsabile della struttura che veniva contattato telefonicamente, venivano eseguite delle terapie contro la volontà degli ospiti.
I militari del N.A.S. hanno sentito numerose persone in grado di riferire circostanze ed episodi utili alla prosecuzione delle indagini e in più circostanze è emerso che venivano posti in essere dei veri e propri “abusi terapeutici” in danno dei minori ospiti.
L’indagine dei militari è stata ad ampio spettro: oltre all’acquisizione della documentazione sanitaria redatta sul conto di ogni ospite della struttura sono stati svolti accertamenti anche presso le scuole frequentate dai giovani e incontri con i giovani.
Le risultanze dell’attività di indagine hanno evidenziato che in sostanza all’interno della struttura i giovani ospiti vivevano in uno stato di restrizione e l’attività assistenziale posta in essere nei loro riguardi non era del tipo rieducativo.
Spesso i giovani venivano sottoposti a terapie contro la loro volontà anche per motivi futili e non necessariamente per comportamenti che avevano avuto nei riguardi degli educatori della struttura.
La conseguenza di tali terapie era l’intontimento dei giovani che non infrequentemente si addormentavano anche sui banchi di scuola. Anche con riferimento all’assistenza sanitaria sono emersi comportamenti poco professionali posti in essere dagli educatori che in qualche circostanza avrebbero sottovalutato la sintomatologia riferita da alcuni ospiti.
In relazione alle risultanze dell’indagine condotta degli uomini del N.A.S., l’Ufficio del Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Parma ha emesso nei confronti del medico 55enne responsabile della struttura un ordinanza di sottoposizione agli arresti domiciliari.

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