Quartieri e luoghi: che ne dicono i ragazzi? Oggi la premiazione

Ripartire dai ragazzi, camminare nelle loro scarpette per qualche passo, per vedere come si sta, com’è la città vista dai loro occhi.

Con la regia del progetto Accordi di Comunità, coloro che quotidianamente animano il quartiere Molinetto si sono messi in ascolto dei cittadini più giovani, invitandoli a partecipare al concorso I luoghi di incontro del mio quartiere e dire la loro. Hanno risposto la 2°B, 2°F e 3° B della scuola secondaria Ferrari e la 1°A e 3°B della Parmigianino. Raccolti i loro elaborati, scuole, parrocchie, servizi, associazioni, circoli sportivi e cooperative che conoscono molto bene quel vivace riquadro di città, si sono sedute nuovamente intorno al tavolo per valutarli.

Agli studenti era stato chiesto di indagare l’intorno delle loro scuole e delle loro case, di individuare luoghi del cuore dove trascorrono o vorrebbero trascorrere il loro tempo libero, di ragionare sugli aspetti positivi e sui problemi, per ripensare a una città più bella.

I ragazzi hanno scelto parchi e piazze del loro vissuto e hanno formulato proposte progettuali attente alle relazioni e al benessere di tutti, grandi e piccoli.

E così sono fiorite le loro idee, regalando bellezza a cinque luoghi della città: piazzale Pablo, il parco Taci, l’area verde di via Colli, l’Oltretorrente e piazzale San Giacomo.

Taccuino o telecamera, mouse o matite colorate alla mano, ciascuno ha dato la sua interpretazione del tema. Per la giuria, stabilire chi lo abbia fatto meglio, non è stato facile.

La premiazione ufficiale è avvenuta oggi nel teatro della scuola Corazza; anche il sindaco Pizzarotti era sul palco per riconoscere ai ragazzi il grande valore del loro impegno.

Il primo premio lo ha ricevuto la 3°B dell’Istituto Comprensivo Parmigianino. I ragazzi hanno scelto piazzale San Giacomo, piccolo spazio affacciato su via D’Azeglio. Lo hanno trasformato in una stanza a cielo aperto, invitante, colorata e luminosa, un richiamo per persone di ogni età, senza dimenticare i nuovi parmigiani. I progettisti in erba sognano un luogo in cui sostare e chiacchierare, giocare e intrecciare amicizie; sognano di abbattere diffidenze e stereotipi. E fra le case i ragazzi annodano fili colorati, come abbracci fra gli abitanti.

Una menzione speciale è andata alla 1° A della stessa scuola che ha creato un intrigante alfabeto per raccontare l’Oltretorrente. Curiosità e memoria, dalla A di “al di là dell’acqua”, alla Z di “zulù”, termine usato dalle forze dell’ordine per definire i poveri del quartiere, tra otto e novecento.

Si è fatto notare dalla giuria anche il progetto della 2° F della Ferrari che ha ripensato il parco alle spalle della chiesa di Sant’Evasio. Campetti per lo sport, giochi, panchine e luoghi dove sia facile incontrarsi e stare insieme, hanno trasformato questo spazio, ora non troppo curato, in un giardino a misura di tutti.

Dopo la premiazione, i progetti non finiranno in un cassetto perché il concorso non si limiterà ad ascoltare le emozioni dei ragazzi. A loro è stato chiesto di formulare proposte concrete e realizzabili proprio nell’ottica di darne seguito. Lasciare il segno di sé in un luogo è un modo per sentirsene davvero parte, è così che si costruisce appartenenza, un altro grande obiettivo del progetto Accordi di Comunità che è promosso da Forum Solidarietà, Comune di Parma e Consorzio di Solidarietà Sociale e sostenuto da Fondazione Cariparma.

E chissà che piazzale San Giacomo domani non si ritrovi più accogliente anche grazie al contributo di questi giovani cittadini.

I lavori dei ragazzi sono sul sito http://luoghidelmioquartiere.it.

lombatti_mar24