“I tecnici di Iren ci hanno confermato che i topi proliferano attratti dai rifiuti in città”

Escrementi di topo nella camera della figlia dei coniugi Poli

Si è parlato di topi e di appalto Iren questa mattina in conferenza stampa presso la sede del Movimento dei Nuovi Consumatori.

I primi ad intervenire sono stati i coniugi Roberto e Paola Poli, che abitano in P.le Inzani: “Da venti giorni siamo costretti a dormire con le finestre chiuse, al terzo piano. Siamo circondati dai topi, che vengono su per i muri utilizzando le gronde. Per prima cosa abbiamo segnalato il fatto all’Usl che ci ha risposto che è compito del Comune stabilire chi incaricare per risolvere il problema. Dopo gli articoli sui giornali, si sono presentati da noi due tecnici di Iren (ndr. i coniugi citano in conferenza stampa i nomi delle due persone) che hanno convenuto che il problema dei topi esiste nella zona di via D’Azeglio, via Imbriani e p.le Inzani. I topi provengono dalla fogna pubblica, da lì risalgono e vanno nelle aree private attratti dall’immondizia diffusa in città favorita dal sistema di gestione dei rifiuti. Ci hanno poi detto che, visto che siamo aree privata, il servizio di derattizzazione sarebbe a pagamento, e bisognerebbe coinvolgere l’amministratore di condominio.

Noi ci siamo trovati escrementi di topo in giardino, sul balcone e nelle camere… purtroppo anche nella camera di nostra figlia. Un giorno ce ne siamo trovati uno in mano! Un tecnico di Iren ci ha riferito che adesso in città esiste anche il problema di una specie di scarafaggio, la blatta.”

Prende la parola Daniele Ghirarduzzi degli Amici di Beppe Grillo: “A proposito di gestione rifiuti, rendiamo noto che abbiamo depositato un esposto alla Procura e alla Guardia di Finanza, formulando alcune ipotesi di reato. Il contratto di Iren è scaduto il 31/12/2014. Nonostante l’Autorità nazionale Anticorruzione abbia scritto al Comune e ad Atersir sollecitando di indire prontamente una gara d’appalto, ad oggi la multiutility continua a gestire questo appalto di milioni di euro come se nulla fosse.”

Atersir ci ha risposto (ndr leggi il testo completo di Atersir) che Iren prosegue il servizio in assenza di uno specifico provvedimento, quindi in assenza di un atto di proroga. Atersir ha citato una legge e una sentenza del Tar a sostegno di questa situazione. Allora siamo andati a leggere cosa dicono quelle due norme citate. La legge altro non è che la regolamentazione degli scioperi, e prescrive che durante gli scioperi devono comunque essere garantiti i servizi pubblici essenziali. Quindi si tratta di normativa che non c’entra nulla con l’appalto di Iren. Poi Atersir ha citato una sentenza del Tar Sardegna n.556/2011, che prevede sì la possibilità di un atto di proroga… ma nella sua risposta Atersir si guarda bene dal riportare tutta la normativa e si dimentica di specificare che proprio in quella sentenza il Tar autorizza le proroghe, ma esse non possono superare i sei mesi e devono avvenire alla stesse condizioni tecniche ed economiche precedenti. Peccato che nel luglio 2015 ad una famiglia di due componenti è stata recapitata una comunicazione di Iren che informava che il servizio sarebbe cambiato e che dalle 52 svuotature precedenti si sarebbe passati a 18, a parità di prezzo. Quindi c’è stato un aumento dei costi.”

Chiude la conferenza stampa Filippo Greci, presidente del Movimento dei Nuovi Consumatori: “Depositeremo un esposto-denuncia per chiedere per quale ragione il bando di gara ad evidenza pubblica europeo non è stata indetto e perchè Iren continua ad operare in questo modo. Chi sono i responsabili e quali sono gli interessi? Perchè il Comune di Parma è assente quando di parla di Iren? Se le reti di teleriscaldamento sono di proprietà del Comune di Parma, come stabilito da Anac, perchè il Comune non richiede il pagamento di un canone? Si potrebbero ipotizzare reati quali abuso d’ufficio, omissione in atti d’ufficio e peculato. Chiedo al sindaco Pizzarotti, quanto valgono oggi le azioni di Iren? Lo dica ai cittadini di Parma…” PrD

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