Collecchio, l’arte delle confetture al mercato di Campagna Amica

Sarà l’arte delle confetture, marmellate, salse e succhi di frutta ad essere protagonista al Mercato di Campagna Amica a Collecchio Martedì 29 novembre, in occasione della settimana delle confetture e conserve celebrata da Coldiretti nelle varie province dell’Emilia Romagna.
Dalle 9,30 alle 12,00 – comunica Coldiretti Parma – i visitatori del mercato Campagna Amica a Collecchio potranno scoprire direttamente dai produttori tutto il sapore e le proprietà nutritive della frutta e della verdura del territorio conservati tutto l’anno nelle tradizionali marmellate e salse, e degustarle in abbinamenti sfiziosi con formaggi, focacce e torte dei produttori agricoli locali.
La conservazione del cibo – rileva Coldiretti Emilia Romagna– in particolare quella di frutta e ortaggi è stata un’attività che ha sempre caratterizzato la storia dell’uomo, sia per mantenere nella stagione invernale i sapori dell’estate, sia per conservare i prodotti in eccesso e preservare il loro contenuto salutare durante tutto l’anno. Dalla metà dell’Ottocento si è sviluppata in Italia, in particolare in Emilia Romagna, una importante industria conserviera, che oggi realizza un fatturato di 3.600 milioni di euro e che fa dell’Italia il maggior esportatore di conserve di pomodoro, produzione che fa la parte del leone nell’industria conserviera con più del 50 per cento delle conserve di pomodoro che vengono prodotte nella nostra regione.
Complice la crisi – rileva Coldiretti – c’è un ritorno delle famiglie ai fornelli per trasformare la frutta in succhi, marmellate, sottaceti, conserve. Rispetto al prodotto industriale, c’è la crescita di un interesse dei consumatori verso il prodotto delle aziende agricole, trasformate direttamente in azienda che ha portato ad un aumento degli acquisti diretti in azienda o nei mercati di Campagna Amica.
La grande differenza – spiega Coldiretti Emilia Romagna – è che nelle conserve casalinghe si utilizzano frutta e ortaggi di stagione provenienti dal territorio, mentre nei prodotti industriali – conclude Coldiretti regionale – non è obbligatorio indicare in etichetta la provenienza della materia prima agricola ed è facile mettere inconsapevolmente nel carrello della spesa marmellate con frutta proveniente dall’Europa dell’est, sott’oli africani o concentrato di pomodoro cinese.

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