INTERVISTA – Marco Bosi: “Pizzarotti è il candidato da battere. La nostra lista è pronta”

Marco Bosi

Intervista a Marco Bosi, capogruppo in Consiglio comunale di Effetto Parma.

Come siete messi con la formazione della lista di Effetto Parma? Cinque anni fa, di questi tempi, stavate componendo la prima lista del M5S… da allora è cambiato il mondo…

La lista dei nomi dei candidati in Consiglio comunale di Effetto Parma è definitiva da qualche giorno. Il metodo che abbiamo adottato per approvarla non è stato tanto diverso rispetto a cinque anni fa perchè siamo passati anche questa volta da una valutazione dell’assemblea. Sicuramente cinque anni fa in pochissimi pensavano che quello sarebbe stato il gruppo che avrebbe governato la città. Era una lista di 25 persone, con il numero minimo di nominativi richiesti… e abbiamo pure faticato a trovare gli ultimi. Oggi le persone che avrebbero voluto candidarsi per Effetto Parma erano più del massimo consentito di 32 nomi e qualcuno è rimasto escluso.

Indubbiamente c’è la soddisfazione per aver composto una lista di qualità, di un livello superiore a quella precedente. Da quando siamo passati sotto il simbolo di Effetto Parma si sono avvicinate a noi persone di spessore culturale e politico diverso, e questo ci fa molto piacere. Presenteremo pubblicamente i nomi dei candidati tra due settimane. Posso anticipare che si candideranno alcuni assessori uscenti che cinque anni fa scegliemmo come tecnici ma che oggi hanno deciso di sposare il nostro progetto politico.

Cosa più vi rimane dell’esperienza di questi cinque anni? Cosa avete maturato da mettere a valore per i prossimi cinque?

Visto con gli occhi di oggi, posso dire che quando siamo partiti eravamo incapaci di subire le critiche. Faticavamo a capire quando la critica fosse strumentale e pretestuosa da quando, invece, sincera e fatta per migliorare. Nei primi tempi ciò ci ha portato a una chiusura verso le critiche. Umanamente per noi non era facile: avevamo l’idea che, considerato che agivamo sempre con la massima buonafede, tutti avrebbero dovuto supportarci. In realtà non funziona così. Si può essere in buonafede fin che si vuole ma le critiche arrivano lo stesso, e magari arrivano anche se non sbagli.

Siamo stati eletti nel 2012 quando il M5S praticamente non esisteva a livello nazionale e quindi chi voleva colpire il Movimento cercava di colpire il Comune di Parma. Fummo così sottoposti a una grossa pressione e a una marea di critiche. Oggi siamo maturati e riusciamo a gestirle meglio e siamo più capaci di confrontarci anche con chi non condivide la nostra visione.

E a livello più amministrativo cosa avete imparato?

Non saprei dire se è stato un errore o una conseguenza del contesto… comunque, se mi guardo indietro mi rendo conto che abbiamo speso i primi due anni e mezzo di mandato più a rincorrere le urgenze che a progettare e sviluppare la città del futuro. Almeno fino a luglio 2015 abbiamo “spalato della merda”…  sì, proprio così, ti autorizzo a riportare questa espressione!

Ti racconto un episodio. Appena eletto, Tony Blair invitò Bill Clinton e gli chiese quale fosse la più grande difficoltà che incontra un Presidente in carica. La risposta di Clinton fu: “Vedrai che ci sarà sempre qualcosa di estremamente urgente che i tuoi collaboratori ti sottoporranno ogni giorno. Dovrai avere la forza di non rincorrere tutte quelle urgenze e di ritagliarti il tempo per immaginare il Paese che vuoi costruire. E’ così anche per un sindaco di una città. A Parma, poi, di urgenze ne avevamo tante con il Comune che, come noto, si trovava in una situazione molto difficile. Nel prossimo mandato il sindaco dovrà fare più il sindaco. Pizzarotti lo sa, e infatti, soprattutto negli ultimi due anni, ha esercitato il suo ruolo fino in fondo.

A proposito di Pizzarotti, come credi sia visto dalla città?

E’ difficile stimare il suo consenso perchè per strada tendono a fermarti più quelli contenti di quelli scontenti. Pertanto dall’interno è sempre difficile avere il polso della situazione. Sono numerose le persone che fermano Pizzarotti per ringraziarlo. Sabato scorso l’ho accompagnato a vari eventi in città; tanti si avvicinavano a lui per dirgli “grazie per quello che sta facendo”. Queste parole ti ripagano di tutto.

Riscontro che ci viene riconosciuta in modo trasversale la nostra buonafede nell’agire. Ciò potrebbe apparire banale, ma in questa città non lo era fino a cinque anni fa.

E’ chiaro che in un contesto politico così frammentato come quello attuale di Parma è difficile pensare che Pizzarotti potrà avere un consenso tale da vincere al primo turno. Credo, però, che siamo riusciti a convincere una buona fetta di parmigiani e quindi oggi Pizzarotti è il candidato da battere. Senza dubbio. Dopodichè in tante elezioni abbiamo visto che i candidati da battere sono stati battuti… quindi nulla è scontato.

Se dai un’occhiata negli schieramenti avversari cosa vedi? Chi temi di più?

Rispettiamo tutti ma non temiamo nessuno.

Il M5S è indecifrabile: c’è da capire quante persone voteranno quel simbolo con Pizzarotti in campo. Alle elezioni comunali contano più le persone dei simboli.

A sinistra riescono riescono sempre a fare harakiri da soli (leggi). Se il buongiorno si vede dal mattino, non sembra sarà una grande giornata! Gli scontri che li travagliano li costringono a spendere tutte le loro energia nel cercare di trovare una quadra interna, non a trasmettere la loro idea della città.

A destra un giorno lanciano i candidati e fanno una fuga in avanti (leggi), il giorno dopo una marcia indietro perchè a qualcuno quella proposta non piace.

Sicuramente gli altri sono più indietro di noi. Questo è un dato di fatto. Noi stiamo parlando di programma, loro di nomi e di quadrature interne. Tutto ciò non può farci piacere e segna una grossa differenza.

Andrea Marsiletti

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