Alfieri sui concerti del 25 aprile: “Un crescendo di budget”

«La gestione progressiva di un evento simbolico come il 25 aprile, per una città “medaglia d’oro” della Resistenza, come Parma, è una buona cartina di tornasole per giudicare oggettivamente l’amministrazione Pizzarotti – commenta Luigi Alfieri, candidato sindaco della lista civica Alfieri per Parma».

«Partiti nel 2013 con un concertino si arriva sotto elezioni addirittura con una “tre giorni” che vede artisti di livello nazionale esibirsi – prosegue il candidato sindaco -. Una specie di ministagione estiva di tutto rispetto (dal punto di vista artistico), ma di scarsissimo rispetto per i cittadini, ai quali è stata raccontata in questi anni la brutta e penalizzante favola del debito».

«Come sulla Settimana Enigmistica, “trova le differenze”: 2013, Meg e Maria Antonietta (no, non è risorta apposta); 2014, Stazioni Lunari, con Paola Turci ed ex CSI tra gli altri; 2015 Cristina Donà e Statuto; 2016, Carmen Consoli; 2017, una tre giorni con Samuele Bersani, Brunori Sas, Planet Funk. Praticamente un festival».

«Tra l’altro nulla il 1° maggio: non avrebbe avuto più senso “offrire” un concerto ai lavoratori? O questa categoria non interessa a Pizzarotti? Beh, se vediamo alcuni tagli fatti durante questi anni, così pare. Ma, ovviamente, era colpa del debito»!

«Come ha detto qualcuno e come pensano molti in città… “che bello se ci fossero le elezioni ogni anno!”. Una vecchia, vecchissima storia, travestita da “nuova politica”. Ma di nuovo questo Pizzarotti non ha proprio niente da dare alla città. Parma merita molto di più – conclude Alfieri».

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