INTERVISTA – Lavagetto (Pd): “Il Pd si è messo al servizio della città”

Intervista a Lorenzo Lavagetto, segretario cittadino del Pd e consigliere comunale entrante che ha ottenuto il maggiore numero di preferenze tra tutti i candidati.

Sei stato il recordman delle preferenze di queste elezioni comunali 2017. Qual è stato il tuo segreto?

Non ho nessun segreto. Ho solo la certezza di una grande responsabilità, perché quando così tante persone scrivono il tuo nome su una scheda e ti affidano la richiesta di risolvere i loro problemi, c’è un solo modo per rispondere: lavorare sodo e lavorare tutti i giorni per non deludere loro e questa nostra straordinaria città.

Parma per la prima volta in 20 anni può darci davvero fiducia. Lasciami aggiungere: tanto il mio risultato come quello di Paolo Scarpa, giunto ad una incollatura dal campione televisivo Pizzarotti, sono obiettivi che arrivano perché alle nostre spalle c’è un lavoro che parte da lontano. Non parliamo di un’esperienza messa in piedi in fretta e furia a due mesi dal voto, ma di un ascolto dei parmigiani e della parmigiane che prosegue da tre anni e che anche tu, su Parmadaily, hai raccontato bene parlando di Parmap. Parmap che ci consegnava esattamente il tema centrale di questa stagione che vive Parma: basta col degrado, basta con l’insicurezza sociale. Non servono sondaggi sofisticati. Oggi occorre agire. Punto. Quando da Sindaco ti presenti con un pugno di mosche dopo cinque anni in cui potevi ribaltare il mondo, hai mostrato alla Città quello che non sei in grado di fare. I trucchi ora stanno zero.

Come mai il Pd ha preso il 15% dei consensi… il minimo storico. Cosa è successo?

Se fossi un segretario di una volta ti risponderei facendo notare che la contrazione del Pd è pressoché uniforme ovunque in questa tornata e che gli assessori di Pizzarotti – reduci da 5 anni di riflettori – sono stati superati dai nostri ragazzi e dalle nostre ragazze che si sono messi a disposizione di Parma per la prima volta.

Quello che, invece, vale è che stiamo dando seguito a una discussione nata più di un anno fa, dopo le amministrative.

Avere il coraggio di andare oltre alla conta del mio o del tuo orticello e di metterci al servizio di qualcosa che è più grande. Sapere che alla base del nostro progetto c’è sempre stata la consapevolezza di non bastare a noi stessi. Nemmeno con un Pd al 34% siamo riusciti a convincere i parmigiani negli anni scorsi e se oggi, invece, per la prima volta in 20 anni siamo tornati a parlare al cuore di Parma, vuol dire che i cittadini hanno apprezzato Paolo Scarpa e l’offerta programmatica portata avanti dalle tre formazioni che lo appoggiano.

Dico qualcosa di nuovo? No. Un anno fa scrivevo che il Pd dell’autosufficienza sarebbe stato un fallimento e che, anzi, dovevamo diventare mezzo e megafono dei cittadini cui non interessa di piantare una bandierina sul palazzo municipale. Abbiamo fatto esattamente questo: abbiamo parlato della Comunità di Parma. Insieme, ascoltando tutti, senza fare le analisi del sangue a nessuno, in base alla condivisione di valori e idee. E questo è solo l’inizio di un cammino, ci sarà molto da fare da qui in poi.

Qual è il ruolo del Pd all’interno della coalizione che sostiene Paolo Scarpa?

Come dicevo siamo stati artefici di questa operazione, nel momento in cui abbiano all’unanimità deciso di adottare primarie aperte e di coalizione per la scelta del nostro candidato. Volevamo coinvolgere la gente del centrosinistra al di là delle bandiere, costruire un percorso trasparente, dare vita ad un confronto tra le tante energie presenti in città senza pensare ancora una volta di bastare a noi stessi o di essere azionisti a maggioranza di qualcuno o qualcosa, favorendo un dialogo sui problemi locali. In altri termini: Parma doveva e deve cambiare passo. Per essere alternativi al governo mediatico del Sindaco Pizzarotti, ci siamo concentrati sui problemi che stanno a cuore ai cittadini.

Un risultato? Oggi il primo impegno del programma di Paolo Scarpa è il ripristino della legalità, un tema su cui Paolo si impegnerà con il pieno appoggio del Pd: ci siamo resi conto che la città chiede risposte sane ma efficaci ad un tema come quello della sicurezza. Non pensiamo alle promesse demagogiche, ma sono necessarie misure concrete come il ritorno del Comune nei quartieri, come il vigile di prossimità, ma come anche la rivitalizzazione delle parti più sofferenti della Città, abbandonate a sé stesse in questi anni con altrettanta attenzione ai problemi sociali ed alle fragilità figlie della disoccupazione, della crisi e non supportate dalla tassazione elevatissima comunale. L’amministrazione uscente non ha saputo rispondere a queste situazioni ma si è dimostrata molto brava nel dare le colpe agli altri della propria inefficienza. Noi vogliamo assumerci le responsabilità di ciò che accade, come compete ad una amministrazione che vuole rappresentare una comunità intera.

Cosa più differenzia questo ballottaggio 2017 con Scarpa da quello 2012 con Bernazzoli?

La differenza la fanno le promesse tradite da Pizzarotti. Un elenco impressionante. Il forno inceneritore? Prometteva di spegnerlo. È acceso. Le tasse? Prometteva di abbassarle e sono al massimo. Il Ponte Nord? Doveva contenere le società partecipate, azzerando gli affitti che hanno sparsi in giro, ed è più chiuso di prima. I varchi elettronici? Promettevano prima di badare al centro e poi ai varchi e oggi abbiamo i varchi che fanno multe a  raffica. Insomma le differenze sono molte. Adesso la parola ai cittadini.

Andrea Marsiletti

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