Festival della Parola, Salvatore Borsellino e l’Agenda Ritrovata

La Corale Verdi, che sarà sede anche dei prossimi eventi del Festival della Parola, organizzato dall’associazione culturale Rinascimento 2.0 con il contributo del Comune di Parma e con il patrocinio di Parma, io ci sto!, per l’appuntamento di apertura ha ospitato l’arrivo della staffetta ciclistica dell’Agenda Ritrovata.

Organizzata dall’associazione culturale L’Orablù, con il sostegno e la presenza di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato Paolo, la maratona ciclistica attraverserà tutta l’Italia per giungere il 19 luglio a Palermo (nel 25° anniversario della strage di via D’Amelio).

La vicesindaco Nicoletta Paci, presente al momento insieme alla dirigente del settore Cultura del Comune Flora Raffa, nell’esprimere il suo apprezzamento per il Festival ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “si tratta di un momento di ritrovo intorno al ricordo di un tragico episodio del nostro Paese del quale è importante mantenere viva la memoria e sul quale continuare a riflettere”.

Hanno preceduto le commosse parole di Salvatore Borsellino gli interventi di Manlio Maggi, dell’associazione Rinascimento 2.0, e dei partecipanti alla staffetta: “la nostra corsa vuole essere un metaforico risarcimento di solidarietà alla famiglia Borsellino per una mancata verità che ferisce tutto il nostro Paese, attraverso un mezzo forte e sincero come la bicicletta.

Parallelamente è nato il progetto editoriale dell’Agenda Ritrovata, legato al taccuino simbolo dell’operato del magistrato Borsellino: una staffetta di scrittura in cui tanti autori hanno voluto lasciare un proprio segno, testimonianza del fatto che c’è un’Italia che non ha dimenticato i drammatici fatti del 1992″.

“L’Agenda Rossa – ha detto Salvatore Borsellino – è simbolo della verità nascosta e di una giustizia negata: per noi famigliari il suo percorrere tutta l’Italia per arrivare fino in Sicilia è un sostegno al nostro dolore che non ha mai ricevuto risposte: un grande abbraccio da tutti coloro che nel nostro Paese non dimenticano la strage di via D’Amelio, la morte di Paolo e dei ragazzi della sua scorta”.

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