Ragazzi di Parma contro le mafie. Incontro al WoPa. FOTO

Quando si torna a casa dopo una settimana di alternanza scuola lavoro negli spazi del Wo.Pa., il mondo appare sempre un po’ diverso. Lavorare a fianco delle associazioni può cambiare il modo di vedere le cose, mostrando scorci di realtà e problemi probabilmente sconosciuti a un ragazzo di sedici anni.

Mafie, progettare la legalità è il tema affrontato in questa nuova edizione del Laboratorio intensivo di progettazione sociale coordinato da Forum Solidarietà e realizzato in collaborazione con la rete di Libera Parma. Dal 26 febbraio al 2 marzo, i protagonisti sono stati settanta studenti di tre classi: la 1°D del Liceo classico Romagnosi, la 3°D ed E dell’ITIS Galileo Galilei di San Secondo.

Pensati come momenti di partecipazione allo spazio politico, i Laboratori permettono ai giovani di misurarsi con l’organizzazione del lavoro e di cimentarsi con i vari passaggi della progettazione sociale: dall’analisi del contesto e dei bisogni, alla progettazione delle azioni, alla comunicazione, fino alla valutazione finale.

Molti sono gli esperti passati da via Palermo in questi giorni per aiutare i ragazzi a comprendere il fenomeno delle mafie. E mentre fuori la città era avvolta dalla neve, negli spazi del Wo.Pa. hanno preso forma cinque progetti. A legarli come un filo rosso è il desiderio di rompere il muro dell’indifferenza e far capire, anche a chi non è stato qui, che la mafia è molto più presente di quanto non si pensi e che per sconfiggerla è necessario l’impegno e la responsabilità di ognuno.

Il punto di contatto fra le proposte degli studenti sta in una parola chiave: indifferenza. Questo è il muro che i ragazzi proveranno a rompere, cercando di portare la loro riflessione ai coetanei, chi con un video da far girare fra i compagni di scuola, chi con un sito che informi e mobiliti più persone possibile, chi attraverso un articolo da veicolare sulla stampa, chi sfruttando il passaparola dei social e dei telefonini.

Si parla poco di mafia, ai giovani poi se ne parla pochissimo e sempre con un linguaggio che loro percepiscono lontano. Così ci hanno detto loro stessi. L’urgenza che anche in questo ci sia un cambiamento, è già un frutto importante germogliato durante il laboratorio.

Nel salutarsi, i ragazzi si sono dati appuntamento il 21 marzo, Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, in piazzale Dalla Chiesa. Da lì, sfileranno insieme per le strade della città, per dire no alla mafia, sapendo che il futuro, ormai, non potrà fare più a meno di loro.

 

 

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