Divieto di circolazione per gli Euro 4, la Lega non ci sta

Oltre 10.000 parmigiani saranno costretti a cambiare le loro auto entro il 1° di ottobre in base alle disposizioni della Regione recepite dal Comune di Parma che vieta la circolazione dei veicoli diesel euro 4 privati e commerciali entro l’anello delle tangenziali in anticipo di due anni rispetto al limite del 2020 previsto dall’accordo con le regioni della Pianura Padana.

La Lega si oppone al provvedimento e nel corso di una conferenza stampa tenuta in Piazza Garibaldi che ha visto la partecipazione dei parlamentari Laura Cavandoli, Gabriella Saponara, Maurizio Campari, del consigliere regionale Fabio Rainieri e del capogruppo in consiglio comunale Emiliano Occhi sono state illustrate alla stampa le interrogazioni presentate sull’argomento a tutti i tre i livelli istituzionali: ministeriale, regionale e comunale.

Tutte le interrogazioni chiedono che anche in Emilia Romagna si faccia come nelle altre regioni della Pianura padana che hanno limitato il divieto di circolazione dei Diesel fino agli euro 3 e che i cittadini ricevano un’informazione adeguata.

“Anche noi – spiega Emiliano Occhi, capogruppo in consiglio comunale – siamo contro l’inquinamento, ma il prezzo non può essere totalmente pagato dai cittadini. Pizzarotti e l’assessore Benassi dicono che i parmigiani devono modificare le loro abitudini: di cosa parlano? I parmigiani non usano l’auto per diletto, ma per portare i figli a scuola, per andare al lavoro o direttamente per lavoro come gli artigiani. Certi politici vivono in un mondo che non è quello della gente reale”.

“Non è giusto chiedere sacrifici ai cittadini quando la maggior parte dei mezzi pubblici è fuorilegge e viaggia in deroga – aggiunge Maurizio Campari che ha presentato l’interrogazione al Ministero dell’Ambiente insieme a Laura Cavandoli e a tutti i parlamentari emiliani del Carroccio – il divieto di circolazione entro le tangenziali, vieta di fatto la circolazione in tutta la città e in tutte le città della regione. Le migliaia di parmigiani che si trovano in pochi mesi a dover cambiare l’auto, non l’hanno fatto fino ad oggi non per capriccio, ma perché non tutti ne hanno la possibilità”.

“A pochi giorni dall’entrata in vigore del provvedimento – sottolinea Laura Cavandoli – il sindaco di Parma non ha ancora emanato l’ordinanza: il primo di ottobre più di diecimila parmigiani che possiedono un veicolo euro 4 saranno fuorilegge e molti di loro nemmeno lo sanno. Dovranno cambiare l’auto in fretta e furia per non incorrere nelle sanzioni pesantissime previste: da 164 a 663 euro e, in caso di reiterazione, la sospensione della patente. Forse anche questo è un modo per il Comune per fare cassa”.

“Le altre regioni della Pianura Padana: Lombardia, Veneto e Piemonte – aggiunge il consigliere regionale Fabio Rainieri – rispettano gli accordi e dal primo ottobre metteranno al bando solo i veicoli fino agli Euro 3. Solo l’Emilia Romagna anticipa di due anni la messa al bando degli Euro 4. Sarebbe sufficiente seguire l’esempio di quelle regioni che hanno a cuore le esigenze dei cittadini. Ad oggi, tra l’altro, gli incentivi previsti dalla Regione sono insufficienti”.

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