Il sicario onesto

07/11/2013

Non è vero che è meglio incontrare sempre e solo gente onesta. Prendete il caso di Celentano… per lui sarebbe stato meglio incontrare un killer più attaccato ai soldi che all’etica professionale.

Asso è un film diretto dai registi Castellano e Pipolo, con Adriano Celentano e Edwige Fenech.
Asso è un giocatore che si è guadagnato tale soprannome grazie alla sua bravura con le carte. Lo stesso giorno in cui si sposa però, viene a sapere che in città è arrivato il Marsigliese, un noto giocatore d’azzardo. Riesce a convincere la moglie Silvia, alla quale aveva promesso di non giocare più, a farsi prestare i soldi messi da parte in vista del matrimonio, per poterlo sfidare la notte stessa. La moglie Silvia lo accontenta, ma a patto che sia per davvero l’ultima volta. Asso si reca al Bar di Bretella per incontrare il Marsigliese e giocare quella che gli spettatori (scommettitori) definiscono la partita del secolo. Alla fine Asso vince alla grande e riduce sul lastrico l’avversario.
Di ritorno a casa il protagonista incontra un sicario che, anche se molto amareggiato, lo uccide, dicendogli solo che il suo mandante lo invidia moltissimo. Asso torna a casa e appare in veste di fantasma, alla moglie, raccontandole della sua morte e del fatto di essere visibile solo a lei grazie al suo amore.
Silvia, all’inizio incredula, accetta la realtà del fatto solo quando viene chiamata a riconoscere la salma del marito all’obitorio. Il fantasma affianca quindi la “sua vedova”, cercando di trovarle un marito; la scelta ricade sul facoltoso banchiere Luigi Morgan, ancora innamorato della defunta moglie Enrichetta, il cui spirito sarà “complice” di Asso nel farli convolare a nozze, dando vita ad alcune divertenti situazioni; Bretella, approfittando della morte di Asso tenta con ogni mezzo di conquistare Silvia, ma costei non cede.
Asso incontra lo spirito del sicario che lo ha ucciso (a sua volta fatto fuori da Bretella dopo essersi rifiutato di uccidere Morgan), il quale gli rivela che a commissionare l’omicidio è stato proprio il barista. Asso può così vendicarsi del delinquente, che nel frattempo vuole impedire la celebrazione del matrimonio tra Silvia e Morgan, rapendo quest’ultimo.
Dopo un rocambolesco e comico inseguimento, Asso riesce a salvare il banchiere e far arrestare Bretella. Giunto sull’altare, dove Silvia lo stava attendendo, Morgan decide di non sposarla, tenendo fede ad un voto fatto all’inizio della vedovanza: se avesse scampato un grave pericolo, sarebbe rimasto per sempre lo sposo della amata Enrichetta.
Silvia finirà per innamorarsi di un giocatore di poker, il “Varesino”, bravo almeno quanto Asso e con la sua stessa faccia, e il fantasma svanisce, non prima di contraddirsi nel ricordare alla moglie che un tipo simile sarebbe stato capace di abbandonarla per giocare una partita a carte. Nella stessa scena, che si svolge nel solito bar, vediamo Morgan che indossa un saio da frate, intento a chiedere la carità per gli orfanelli in nome della beata Enrichetta.
Il film si chiude con Asso che in paradiso gioca a poker con Dio mettendo in palio la sua poltrona. Asso ha un full di beati ma Dio lo batte con un poker di santi. I due si danno appuntamento per la rivincita, stabilendo come data 3000 anni alle ore 8; Asso va via e finalmente viene inquadrato Dio interpretato dallo stesso Celentano.

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