Franco Nero presenta il suo nuovo film all’Edison

07/01/2009

Franco Nero, volto leggendario del cinema internazionale, interprete di oltre 160 film, alcuni dei quali firmati dai migliori registi del mondo, tra cui John Huston, Elio Petri, Rainer Werner Fassbinder, Luis Buñuel, Marco Bellocchio, Claude Chabrol, presenta al pubblico di Parma il suo nuovo film, Mario il mago, coproduzione italo ungherese diretta dal documentarista Tamás Almási (Pulitzer nel ’99 per i suoi documentari).
L’incontro e la proiezione, organizzati da Solares Fondazione delle Arti, si terranno al Cinema Edison d’essai venerdì 9 gennaio alle 21.15 (il film resta in cartellone anche sabato 10 e domenica 11, alle ore 20 e 22).
Mario il mago, presentato in concorso al 32mo Festival Internazionale del Cinema del Cairo (2008), vede Franco Nero impegnato non solo nel ruolo di protagonista, ma anche in quello di produttore.
L’attore di origine parmense lavora infatti già da diversi anni anche in questo ruolo, privilegiando soprattutto i progetti di giovani autori del cinema indipendente europeo, come negli ultimi due lavori di Louis Nero, Hans e La rabbia, e di un film sul bullismo di Carlo Fusco, in preparazione, per il quale ha dato un fondamentale apporto anche nella fase di scrittura del personaggio che interpreta.
Mario il mago è ispirato ad una storia vera, già oggetto dell’omonima novella di Margit Halász, ed è ambientato nel 1990 a Abaujvar, un piccolo villaggio ungherese, dove l’affascinante imprenditore italiano Mario arriva con la sua fabbrica di scarpe a portare illusorie speranze di cambiamento e libertà.
Mario il mago è però, innanzitutto, una “storia al femminile”, come la definisce lo stesso Franco Nero. Quando nel paese si diffonde infatti la notizia dell’apertura di un calzaturificio, tutte le donne del posto fanno a gara per essere assunte.
Tra queste c’è Veronica, una donna stanca del marito burbero che la mette in guardia dagli italiani. Lei non si lascia scoraggiare e riesce ad ottenere il posto, ma Mario si trasforma nella sua più grande ossessione, tanto che diventa vittima di continue visioni ed arriva perfino a parlare con lui anche quando non c’è. Ad interpretare Veronica è l’attrice Júlia Nyakó, ungherese come la maggior parte del cast.
Per la versione italiana, si è reso infatti necessario un importante lavoro di doppiaggio, che Franco Nero ha voluto dirigere personalmente, avvalendosi della collaborazione di attori ed attrici teatrali, e non di doppiatori, al fine di ottenere un risultato più realistico.

Franco Nero, al secolo Francesco Sparanero, nato a San Prospero Parmense nel 1941, esordisce sullo schermo nel 1964 con il film La ragazza in prestito, accanto ad Annie Girardot e Rossano Brazzi.
Nel 1966 mentre sta girando il film Django, di Sergio Corbucci, viene scelto da John Huston per interpretare Abele ne La Bibbia. Nel 1967 recita in Camelot, rivisitazione della leggenda di Re Artù, Lancilotto e Ginevra, che segna l’inizio della storia d’amore con Vanessa Redgrave.
Nel 1968 Franco Nero si aggiudica un David di Donatello per Il giorno della civetta, diretto da Damiano Damiani, tratto dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia. Dopo aver interpretato Giacomo Matteotti ne Il delitto Matteotti (1973), Nero si avvicina a ruoli più complessi ed inquietanti con Marcia trionfale (1976) e Querelle de Brest (1982).
Ancor oggi alle prese con numerosi interpretazioni è sicuramente uno degli attori italiani più richiesti del cinema internazionale. Ha lavorato nei film di Louis Nero: Hans (2004/’05) e La Rabbia (2006/’07). All’attivo ha più di 160 film ed ha lavorato con i migliori registi del mondo trai i quali: Huston, Petri, Fassbinder, Bunuel, Bellocchio, Chabrol, Bondarchuk.

Ingresso € 6,00, Rid. € 4,50 / € 3,00.

Per informazioni, Solares Fondazione delle Arti, tel. 0521 964803 – info@solaresonline.it

lombatti_mar24