2019-2020: Parma insiste sulla fermata AV in linea e Reggio punta i piedi. Puntata 3

SPECIALE AV a Parma – In questa terza puntata (leggi p1 e leggi p2) della nostra ricostruzione della storia del mancato arrivo della fermata ad Alta Velocità a Parma giungiamo alla soglia della pandemia nel 2019, quando nel frattempo a Reggio Emilia, alla stazione Mediopadana si cominciano a organizzare nuovi parcheggi in stile aeroportuale (anche nei prezzi).

Per la stampa reggiana rimane però una cattedrale nel deserto in quanto a servizi, i collegamenti continuano a prediligere quelli su gomma rispetto a quelli su ferro.

E il 1° novembre 2019 quando Raffaele Donini, ex assessore ai Trasporti della Regione Emilia- Romagna, rispondendo a una domanda specifica della Gazzetta di Reggio, a proposito di una stazione in linea a Parma in zona fiere (visto anche i problemi connessi al futuro dell’aeroporto) dice che “l’Alta Velocità non è un sistema che può fermare in ogni città”.

Ricordate le parole dei Moretti del 2011 citate nella prima puntata (leggi p1)? Un treno ad Alta Velocità non può fermarsi ogni 30 chilometri.

L’assessore comunque pensa anche all’alternativa della distribuzione sulle due fermate, ma ciò comporterebbe un calo dei numeri dei convogli a Reggio che, come dicevamo all’inizio, a fine 2019 vanta 71 treni e 4100 passeggeri al giorno.

Le affermazioni suscitano non poche reazioni in città un po’ da tutte le parti politiche.

Siamo a due mesi dall’avvio di Parma 2020 e Trenitalia annuncia che dal 15 dicembre, con l’entrata in vigore dell’orario invernale sei coppie di Frecciargento serviti dagli ETR 700 utilizzino la linea veloce tra Milano e Bologna sfruttando appunto – per la prima volta – le interconnessioni esistenti per raggiungere anche Parma (dove si fermeranno 4 delle 6 coppie di treni), Modena e Piacenza. Questa modifica viene introdotta “dopo indagini di mercato che hanno fatto emergere necessità di maggiori collegamenti per Milano in determinati orari. Nulla cambia invece per la direttrice verso Roma. Contestualmente vengono aggiunte 15 fermate in più anche alla Mediopadana di Reggio. Tutti contenti quindi: Regione, Comune e pure il PD che da anni sostiene che si dovrebbero utilizzare le interconnessione perché l’AV a Parma già c’è. PD che – lo ricordiamo – rivendica di aver sempre chiesto che si spingesse per ottenere quanto scritto nei famosi accordi del 1997.

L’assessore Donini a Parma afferma che la Regione non ha paura a fare un’analisi costi benefici sulla fermata in linea, ricordando però che, inizialmente, l’amministrazione comunale di Parma a inizio del proprio mandato poneva il tema di come collegare la città alla Mediopadana e avrebbe quindi cambiato idea (“Ricordo tuttavia che a inizio mandato l’Amministrazione comunale di Parma poneva il tema ci come collegare la città alla Mediopadana, ora ha cambiato idea e chiede una fermata in linea”).

Sul fatto di diminuire i numeri della stazione reggiana l’assessore è irremovibile.

Le elezioni regionali sono alle porte (si svolgeranno nel gennaio 2020) e l’assessore parla anche di Tibre, Pontremolese ferroviaria, Cispadana e Aeroporto.

Passano le elezioni e si torna a discutere di fermata in linea. L’assessore Alinovi e il sindaco Pizzarotti, a gennaio 2020, strappano alla ministra dei Trasporti Paola De Micheli la promessa dello studio di pre-fattibilità da commissionare a Ferrovie dello Stato. Il costo per una nuova fermata si aggirerebbe, secondo le stime, tra i 70 e gli 80 milioni di euro e, nel frattempo, la ministra si impegna con Trenitalia a incrementare le corse di Frecce Rosse su Parma.

E poi arriva il Covid-19 a mettere tutto in standby, ma solo fino a giugno 2020. L’onorevole Laura Cavandoli (Lega) è prima firmataria di un emendamento al decreto Rilancio per chiedere lo stanziamento dei fondi per lo studio di fattibilità.

A Reggio Emilia cresce il fermento e in consiglio comunale “Alleanza Civica” presenta una mozione che giudica “politicamente gravi e incomprensibili” le promesse di ministra e del presidente della Regione. La mozione ha l’obiettivo di impegnare il Comune a confermare e ribadire le scelte già operate e attuate e contestualmente chiede che migliori l’accesso e i servizi alla stazione progettata da Calatrava.

Si leggono titoli sulle testate locali di questo genere “Mediopadana, fiore all’occhiello che la politica ha lasciato appassire” cominciano a piovere le critiche sulle amministrazioni reggiane sulla mancanza di una complessiva strategia (cronica assenza di collegamenti con le altre città, mobilità esclusivamente fondata sull’uso dell’auto privata, parcheggi fai da te, eccetera).

Sempre a Reggio Emilia a giugno 2020 qualcuno comincia a parlare di ripensare in maniera ampia ed ecosostenibile del sistema dei trasporti dell’area Mediopadana. Tema che Alinovi aveva fatto emergere a Parma un anno prima. (CONTINUA…)

Tatiana Cogo

SPECIALE AV PARMA

PUNTATA 1. L’Alta Velocità del campanile, cronistoria di una fermata fantasma

PUNTATA 2. Alta velocità mancata: scippo o scelta strategica? (2° puntata)

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