“La metropolitana non si fa? Una buona notizia”

17/10/2009
h.17.00

Si è rimesso in moto il dibattito attorno alla Metropolitana di Parma, anche se l’attore principale, il Comune di Parma, non assume posizioni chiare: dice e non dice.. Il silenzio è stato rotto solo da lettere, una del ministro, un’altra dell’ati Metroleggera che promette le vie legali se non verrà rispettato il contratto e da sondaggi sul gradimento dell’opera. A seguire hanno preso parola tutti gli interessati, esponenti della politica locale e dell’imprenditoria. La questione è quindi aperta.
Il partito Democratico di Parma ha già detto come la pensa su tutta la vicenda della metropolitana attraverso il proprio gruppo consiliare: se la metropolitana non si fa è un bene per Parma e siamo disponibili a ragionare di come utilizzare al meglio una quota di quelle risorse per fare cose utili per la città ed il suo territorio.
Puntualizzo alcune questioni che spero siano in grado di far comprendere appieno la nostra posizione che andiamo ripetendo da quando il progetto di metropolitana è stato introdotto come la “madre” di tutte le infrastrutture in questa città.
Ribadisco la nostra netta contrarietà a quest’opera e questa contrarietà si basa su elementi che abbiamo più volte contestato al Comune e che il Comune stesso ha sempre sottovalutato o ai quali ha evitato di rispondere in modo esaustivo.
In buona sostanza, il ragionamento è stato: “ci hanno votato sapendo di questo progetto quindi la città è con noi”. Il ragionamento non fa una grinza solo per chi è preso dall’idea che il voto possa coprire tutto, anche la precauzione nelle scelte dovuta alla responsabilità amministrativa, anche la consapevolezza che si è temporaneamente al servizio della comunità ma che le scelte che si fanno, come questa della metropolitana, hanno effetti nei decenni a venire.
Noi crediamo che si sarebbe dovuto rispondere meglio ai rilievi, tutt’ora inevasi, sulla efficacia dell’opera in termini di diminuzione del traffico privato, sulla sua capacità di attrarre tanti passeggeri, sulla sostenibilità economica del progetto e del funzionamento in esercizio, sull’impatto complessivo sul tessuto cittadino.
Non interessa qui ora andare più nel dettaglio delle molte questioni aperte.
Interessa invece che oggi viene confermato uno dei punti di debolezza di questa decisione politica e amministrativa: la sostenibilità economica non è garantita e quindi ci si deve fermare. Basterebbe vedere quanto sta accadendo non molto lontano da noi, a Brescia, con un’opera paragonabile a quella di Parma: i costi sono inevitabilmente lievitati con difficoltà di copertura finanziaria ed all’Ente locale non rimane che indebitarsi, direttamente o indirettamente, in modo sproporzionato alla ricaduta dell’opera sulla città.
Quindi a ben vedere non sono oggi i 37 ml di € a mancare ma credo si debba proiettare il deficit di risorse al costo finale che sarà ben più alto.
Confermo che il Partito Democratico ritiene lo stop alla metropolitana un bene per la città. Ci sarà tempo e modo per chiamare il Comune a rispondere, alla città stessa, della pervicacia con la quale è stata perseguita una scelta sbagliata, che ha fatto perdere tempo e risorse.
Ci sarà tempo e modo per capire come siano state fatte le scelte urbanistiche in rapporto a quest’opera e se oggi siano ancora valide. Ci sarà tempo e modo per richiamare ed aggiornare una cultura della programmazione e della pianificazione che le ultime amministrazioni hanno apertamente rifiutato ed il cui risultato è anche l’idea della metropolitana.
Ritengo invece che il Partito Democratico debba oggi assumersi la responsabilità di guardare avanti. Per noi questo significa che si deve uscire dall’incertezza e che bisogna fare di tutto per recuperare una parte delle risorse destinate alla ex-metropolitana e “pianificare” gli interventi più importanti, a partire da quelli collegati alla mobilità pubblica e privata, a partire da una scala non solo cittadina.
Parma ha la necessità di recuperare tempo, idee e soluzioni in materia di mobilità prospettando sistemi più diffusi, reticolari e intermodali, adeguati alla propria scala. Si apra su questo una riflessione per trovare la migliore soluzione, sgomberando il campo in modo definitivo da questa metropolitana.
Noi su queste scelte siamo pronti. Il Comune dica come la pensa.

Luca Benecchi
Segretario Unione Comunale PD di Parma

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