28 aprile 1937: a Roma viene inaugurata Cinecittà

Il 28 aprile 1937 a Roma viene inaugurata Cinecittà.

Cinecittà è un complesso di teatri di posa di eccellenza e rilievo internazionale situati a Roma, lungo la via Tuscolana al n° 1055, all’angolo con via di Torre Spaccata.

Di proprietà statale, sotto tutela del MIBACT, è stata affidata in gestione dal 1997 alla società Cinecittà Studios S.p.A. per l’80% e a Cinecittà Luce per il 20%. Cinecittà costituisce il vertice dell’industria cinematografica italiana, ma è utilizzata dagli anni 1990 anche per produzioni televisive.

A Cinecittà sono stati girati più di 3000 film, 90 dei quali hanno ricevuto una candidatura all’Oscar, di cui ben 47 hanno vinto la prestigiosa statuetta. Celebri registi, nazionali e internazionali, vi hanno lavorato: da Federico Fellini a Francis Ford Coppola, da Luchino Visconti a Martin Scorsese.

La storia di Cinecittà comincia durante il fascismo. Dopo una serie di pregevoli lungometraggi che nei primi due decenni del Novecentoavevano fatto conoscere la cinematografia italiana nel mondo (primo fra tutti Cabiria di Giovanni Pastrone rimasto in cartellone a New York per dieci mesi), negli anni venti l’industria cinematografica italiana entrò in crisi venendo messa in ombra sia dalla cinematografia americana che da quella tedesca contemporanea (Lang, Pabst, Murnau ecc.).

Nel 1931 il regime, che sosteneva fortemente l’importanza del cinema come strumento di propaganda, varò una legge tendente a penalizzare le importazioni e a stimolare la produzione nazionale. Nel 1934 Luigi Freddi, già futurista e fascista della prima ora, amico diGaleazzo Ciano (Genero del Duce)e perciò ben introdotto presso Mussolini, venne incaricato di costituire una “Direzione generale della cinematografia”, finalizzata al controllo ideologico, ma anche alla promozione del mezzo.

Freddi, che in occasione di un viaggio negli Stati Uniti d’America aveva conosciuto Griffith e si era appassionato agli aspetti produttivi della cinematografia statunitense, si impegnò nella promozione del cinema nazionale supportando la ricerca di capitali e sostenne le grandi produzioni di quegli anni, tra cui Scipione l’Africano di Carmine Gallone e Luciano Serra pilota di Goffredo Alessandrini. Nel 1939 la produzione cinematografica nazionale venne supportata con una nuova legge (la cosiddetta “Legge Alfieri”), che concedeva robusti finanziamenti alle produzioni nazionali mentre costringeva la distribuzione all’autarchia.

Fra le iniziative della Direzione della cinematografia ci fu la costituzione dell’Ente Nazionale Industrie Cinematografiche (ENIC), nel cui ambito nacque Cinecittà, i cui studi, insieme agli studi cinematografici Pisorno di Tirrenia, dovevano rappresentare l’industria propagandistica e cinematografica del paese.

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