Rainieri (Ln) lancia l’allarme Interporto: “Contenere il Taro o rischiamo l’irreparabile”

Il consigliere chiede l'accelerazione degli interventi già previsti a carico di Enel e Aipo dopo l'esondazione del 29 ottobre scorso: "Corriamo ai ripari prima che succeda qualcosa". Il sottosegretario Manghi: 200 mila euro da Aipo per nuovi rilievi topografici

“Corriamo ai ripari prima che succeda qualcosa”.

Lo ha detto il consigliere regionale della Lega Nord Fabio Rainieri presentando un question time in Assemblea legislativa sulla situazione dell’Interporto di Parma, nel comune di Fontevivo, minacciato dalle piene del Taro, l’ultima delle quali il 29 ottobre scorso. “C’è un traliccio dell’alta tensione scoperto poco distante- ha lanciato l’allarme l’esponente parmense del Carroccio- e soprattutto c’è un impianto di stoccaggio gas a qualche metro dalla struttura. Servono impegni concreti di Aipo e Enel rispetto a interventi annunciati già l’estate scorsa, altrimenti ci saranno i soliti rimpalli di responsabilità ma non ci sarà più niente da fare”.

Il sottosegretario alla presidenza della Regione Giammaria Manghi ha spiegato che l’esondazione del 29 ottobre scorso non è stata causata “da esondazione diretta del Taro” ma era dovuta al malfunzionamento dello scolo delle acque piovane. Tuttavia Autorità di bacino, Regione e Aipo “hanno convenuto sulla necessità di realizzare approfondimenti” sulla situazione del fiume che corre vicino a uno degli Interporti più importanti del nord Italia. E per questo sono già stati stanziati 200 mila euro nella programmazione 2019 dell’Autorità di bacino del Po.

Insoddisfatto Rainieri: “Ci sono studi sul potenziale impatto dell’esplosione del deposito di gas, che coinvolgerebbe migliaia di persone. Servono impegni concreti, anche dei privati (la società Cepim che gestisce l’Interporto, ndr), insieme agli enti e al Comune di Fontevivo, e non solo fasi di studio”.

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