Commento alla serie A (di Gianni Bandiera)

Il più lungo turno di campionato di quest’anno va agli archivi con il pareggio a reti bianche tra Bologna e Milan nella umida ghiacciaia del Dall’Ara.

Ricordare al martedì sera i risultati della giornata non è impresa semplice. Facciamo un po’ di odine.

Sabato sono scese in campo nel giro di poche ore l’Inter e la Juve.

Entrambe hanno fornito una prestazione in chiaro oscuro, entrambe hanno vinto su rigore con gli uomini di spicco: Icardi ormai in vista del rinnovo e CR7 capocannoniere. Entrambe le formazioni non si sono fatte ricordare per un gioco indimenticabile, entrambe hanno rischiato di non prendere il bottino pieno.

Il derby della Mole è stato combattuto come da copione e se non ci avesse messo lo zampino l’ex Zaza con un improvvido retropassaggio al rallentatore intercettato da Maddzukic con conseguente atterramento da parte di Ichazo, forse la partita sarebbe finita a reti inviolate. Ma si sa, è nei dettagli che si annida il Diavolo e così è stato anche stavolta. L’Inter ha attaccato non sempre in modo lucido, Spelletti è inviso da una parte sempre più consistente della tifoseria ma porta a casa i tre punti.

Il campionato di serie A sta dimostrando, se mai ce ne fosse bisogno, che il calcio è quello sport in cui se scendono in campo due squadre e una si chiama Juventus, questa vince. Record su record… su record a dimostrazione che la squadra è stata costruita per vincere. Si, ma cosa? I conti a Torino li faranno nella competizione più ambita, quella Champions sfiorata e spesso non afferrata. Fino a metà febbraio però, quando la Juve e la Roma torneranno a calcare i palcoscenici europei, la Juve vorrà dare uno strappo ancora più decisivo al campionato così da dosare gli sforzi nella fase più calda del torneo europeo. Non sarà semplice perché l’Atletico Madrid sarà cliente ostico come pochi.

Discorso simile a quello della Roma che se la vedrà con il Porto, ingiustamente definito il vaso di coccio tra le prime posizionate nei gironi. Il vero problema sarà capire se la Roma sarà quella tremebonda vista domenica sera contro il Genoa o quella che ben figurò contro le grandi fino alla semifinale dello scorso anno, sono passati solo pochi mesi ma a Trigoria sembra passato un secolo, contro il Liverpool.

Di Francesco forse pagherà come spesso avviene per colpe non del tutto sue. Una dirigenza fisicamente lontana e un ampio numero di ragazzini dalle belle speranze non possono essere imputati al tecnico. Anzi, proprio i giovani dovrebbero essere aiutati a crescere: Cristante, Kluivert, Schick e il bravo Zaniolo meritano di essere aiutati a migliorare con un apporto maturo da parte della tifoseria. Utopia?

Il Napoli batte il Cagliari con goal nel finale di Milick che in precedenza aveva fatto tremare la traversa. Quando finirà, se finirà, il ciclo Juve, i tifosi napoletani rimpiangeranno la sfortuna di avere incrociato una squadra trita sassi come quella bianconera di questi anni. Per adesso la lotta al secondo posto li vede assoluti protagonisti, e da queste colonne sin dagli albori del campionato era stata fatta questa profezia.

La vera battaglia si svolgerà per il terzo o più presumibilmente il quarto posto. Milan, Lazio e Roma al momento sono tampinate dall’Atalanta che fino ad ora ha battuto in casa l’Inter e la poche ore fa, la Lazio, e udite, udite dal Sassuolo. Le provinciali sognano anche grazie ai coach che Gasperini, mai capito dalle grandi società, e De Zerbi che vedremo bene il prossimo anno in una grande.

Per finire il Parma, perde a Genova contro i blucerchiati che ne fanno due in due minuti con i soliti Caprari e soprattutto l’eterno Quagliarella. Qualcuno vada a dirgli che la carta di identità è ingiallita, e lui risponderà come ha fatto finora: con i goal.

Alla prossima.

Gianni Bandiera

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