Interrogazione parlamentare sul riconoscimento dei figli delle coppie gay del Comune di Parma. Quagliarello (FI) chiede l’intervento di Salvini

Il senatore Gaetano Quagliarello (FI) ha depositato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro degli Interni Salvini sul riconoscimento dei figli di coppie omogenitoriali operato dal Comune di Parma (LEGGI).

Segue il testo dell’interrogazione.

Al Ministro dell’Interno – Per sapere:
 
Premesso che:
 
il giorno 21 dicembre 2018 il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha pubblicamente sottoscritto quattro atti di riconoscimento di “figli di coppie omogenitoriali”;
secondo quanto risulta allo scrivente i figli riconosciuti alla nascita dal genitore biologico sarebbero stati registrati come figli anche dell’altro partner omosessuale;

Preso atto che:
rispondendo al Vescovo locale, Mons. Enrico Solmi, che aveva stigmatizzato l’accaduto il Sindaco avrebbe rivendicato la legalità degli atti sottoscritti;
Considerati i numerosi tentativi di ricevere spiegazioni avanzati da rappresentanti delle Istituzioni locali e nazionali, tra i quali:
il consiglio comunale parmigiano, il 18 gennaio scorso, che tramite il consigliere Fabrizio Pezzuto ha avanzato la medesima richiesta tramite un’interrogazione rimasta senza risposta; 
il Senatore Carlo Giovanardi che in occasione di una conferenza stampa avrebbe chiesto al primo cittadino dettagli su quale fosse l’atto amministrativo attraverso il quale avrebbe proceduto al riconoscimento di quei quattro bambini, richiesta liquidata da Pizzarotti attraverso l’invito ad una formale richiesta di accesso agli atti, effettuata e rimasta anch’essa senza riscontro;
Tenuto conto che:
secondo il vigente ordinamento di stato civile, gli atti di nascita si formano e si scrivono nei relativi registri, indicando quali genitori la madre partoriente e il padre biologico;
lo stesso Ministro interrogato aveva affermato, commentando i casi analoghi di Torino, Bologna e Roma, che i primi cittadini di queste città avrebbero agito andando “oltre la legge”;

Considerato inoltre che:

qualora alcune delle coppie che hanno partecipato alla celebrazione presso il Palazzo municipale di Parma siano composte da due uomini, la registrazione avrebbe come ulteriore risultato la legittimazione indiretta della pratica illegale dell’utero in affitto.

Si chiede:
se sia a conoscenza di quanto accaduto a Parma;
se siano state assunte iniziative in merito anche con riferimento ai casi di Torino, Bologna e Roma e altri;
di conoscere, per il suo tramite, quali atti amministrativi siano stati posti in essere dall’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Pizzarotti dopo le firme apposte dal Sindaco davanti alla stampa cittadina e se tali eventuali atti siano compatibili con la normativa vigente.

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