Ponte Verdi, Zanichelli (M5S): “Il ritardo di 4 mesi è colpa della Provincia”. Il Presidente Rossi: “Il cantiere è aperto. Si informi meglio”

“ I nostri timori si sono rivelati fondati. La Provincia di Parma guidata da Diego Rossi ha chiesto ufficialmente il 27 Febbraio scorso, 4 mesi di proroga per l’utilizzo dei 6 milioni per la ristrutturazione del Ponte Verdi di Roccabianca stanziati dal Governo. Era esattamente la nostra preoccupazione nella visita del 23 Febbraio – https://goo.gl/WC4hsX e le precedenti”, lo dichiara il Portavoce deputato del M5S Davide Zanichelli.

“Nonostante i nostri suggerimenti (come quello di predisporre un unico bando per entrambi i finaziamenti per ridurre i tempi burocratici) e le nostre sollecitazioni, purtroppo si è verificato quel ritardo che abbiamo più volte sollevato a partire dall’agosto scorso (https://goo.gl/eZPrFn – https://goo.gl/WXX6dM).

Il ministro Toninelli dunque mette a disposizione milioni per la manutenzione delle infrastrutture, come i 6 milioni per il Ponte Verdi, ma il PD che guida la Provincia non utilizza i fondi entro le scadenze, mettendo questi fondi a rischio. Se ci sono ritardi e se gli investimenti sono fermi la colpa è solo dell’amministrazione Provinciale a guida Pd che non solo non ha prestato attenzione ai nostri suggerimenti, ma in questo modo ha messo a rischio il contributo di 6 milioni del governo.

E questi sarebbero gli “esperti del Partito Democratico”? Per quanto ci riguarda, come Movimento 5 Stelle, faremo di tutto per non far mancare le risorse per i ponti sul Po, sia quelli già stanziati, che quelli futuri, come i 250 milioni della Legge di Bilancio.

Ma se c’è inerzia nei cantieri, come in questo caso, la colpa è solo del PD che sta in Provincia”, conclude il deputato.

Davide Zanichelli – Movimento 5 Stelle Camera


La Provincia di Parma risponde immediatamente all’attacco dell’on. M5S Zanichelli, che le attribuisce la colpa di un supposto ritardo nei lavori di sistemazione del Ponte Verdi di Ragazzola – San Daniele Po.

“L’on. Zanichelli monta una polemica del tutto pretestuosa – contrattacca il Presidente della Provincia di Parma Diego Rossi – Va precisato che: 1. Il finanziamento non è stato messo a disposizione dal ministro Toninelli, ma dal governo precedente, a guida Gentiloni, col Decreto Del Rio. 2. Tutte le 6 Province destinatarie di questo finanziamento hanno chiesto una proroga, analogamente alla Provincia di Parma, per rispettare le complesse normative sugli appalti, che l’on Zanichelli in Parlamento può contribuire a snellire.

La nostra, però, è l’unica Provincia ad aver aperto i cantieri, quello di Colorno – Casalmaggiore e del Ponte Verdi di Ragazzola. 3. Per il Ponte Verdi abbiamo fatto un progetto in due tempi, uno di 2,1 milioni di euro per l’apertura al traffico del ponte a doppio senso di marcia, fino a 44 tonnellate, quindi compresi gli autobus, di cui oltre un milione di euro della Provincia e un milione di euro della Regione Emilia – Romagna. Quindi abbiamo addirittura anticipato con fondi provinciali e regionali, subito disponibili, il finanziamento nazionale, per iniziare i lavori del primo lotto il più presto possibile. L’altro progetto, per 6 milioni di euro per ulteriori lavori di consolidamento del ponte, è stato attivato non appena il finanziamento è stato disponibile. 4. Il contributo governativo non è a rischio, è già stato incassato al’80%. 5.

La proroga è stata chiesta non per ritardi della Provincia, ma per esigenze tecniche e autorizzatorie. Infatti, in sede di gara la ditta vincente ha presentato un’offerta migliorativa relativamente ai materiali, che è stata accolta. Così, il ponte avrà una finitura protettiva di alcune delle travi con l’impiego di acciaio corten. Si tratta di una modifica molto importante per le Province proprietarie dell’infrastruttura, perché permette di ridurre notevolmente la manutenzione del ponte, con notevoli risparmi futuri. Però il nuovo materiale è di diverso colore e ha richiesto una nuova autorizzazione paesaggistica, con il relativo tempo di attesa non preventivabile.

Si è concordato con le competenti Soprintendenze di estendere l’utilizzo della stessa tipologia di acciaio a tutti e due gli interventi, per garantire l’uniformità paesaggistica del manufatto. 6. La richiesta di proroga è stata autorizzata dal Ministero. 7. Nel cantiere non c’è inerzia. Sono stati già posizionati i mezzi d’opera, l’intervento è iniziato, la fonderia sta predisponendo le parti in acciaio speciale. 8. Tutto questo risulta chiaramente dalla lettera del dott. Annoni citata dall’on. Zanichelli, che ha mutilato ad arte il testo, per sostenere la sua tesi.”

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