Mafia nigeriana e ivoriano col coltello, Freddi (Radicale, EP): “Basta strumentalizzazioni! Sono stati gli italiani a esportare la mafia. Hassan Wahabu è un malato psichiatrico adesso costretto in carcere”

Caro Direttore,

ancora una volta il suprematismo bianco della Lega, l’odio verso l’immigrato, l’istigazione continua all’odio – cifra della politica e del pensiero politico dei nuovi vincitori – si è nuovamente palesata nei due recenti casi dove “l’immigrazione” è strumentalmente usata ad argomento del giorno.

Mi riferisco al caso della mafia nigeriana, il clan Maphite, ed al caso di Hassan Wahabu, l’ivoriano che brandiva un coltello per le vie della città.

Proviamo ad inquadrare in modo serio le due questioni.

Nel primo caso, dovrebbero sapere i suprematisti bianchi che, come italiani, non abbiamo “l’esclusiva” della delinquenza, seppure la sapienza italiana è stata capace di esportare la mafia nel mondo nei due secoli passati, anche altri popoli possono avere ed hanno al loro interno gente che decide di spendere la propria vita facendo del male al prossimo.

Nel secondo caso, l’ivoriano Hassan Wahabu, in Italia da oltre vent’anni è un malato psichiatrico, abbandonato dai servizi di psichiatria, nonostante nell’ultimo mese fosse stato segnalato ripetutamente ai servizi dedicati.

Dunque, un malato, come tutti i malati psichiatrici – bianchi ed italiani – che devono essere aiutati in quanto malati, non perché bianchi o neri.

Ora è in via Burla e non voglio pensare in quali condizioni costretto a vivere con la sua infermità…

Che c’entra tutto ciò con l’immigrazione, con l’amministrazione Pizzarotti o con i decreti (in)sicurezza?

Nulla ovviamente, ma ogni caso sempre questo sia nero, deve essere brandito – questo sì – per mantenere alta l’attenzione in funzione elettorale, per annebbiare le menti con paura ed odio per non far pensare in quale buco nero il governo ci sta infilando, in tema di sviluppo ed economia.

Abbiamo ancora quattro regioni italiane sotto scacco delle mafie, i proventi della droga illegale – tutta italiana – vengono riciclati nelle attività legali del nord e nonostante ciò il lupo nero, ancora una volta, è il solo punto politico.

Ci sono tre parole, Caro Direttore, che i miei nonni mi hanno insegnato quale faro per le scelte che avrei fatto da adulto: bontà, amore e cervello.

Parole in disuso in questi tempi, parole rivoluzionarie che cambierebbero il volto di tutti gli uomini, oggi sono state sostituite da odio, egoismo e cattiveria ed il conto, lo pagheranno i nostri figli ed i nostri nipoti.

MarcoMaria Freddi

Radicale, militante dell’Associazione Luca Coscioni e +Europa

Consigliere Comunale di Effetto Parma – Federico Pizzarotti Sindaco

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