Arrestato spacciatore: aveva venduto 2.000 dosi per un valore di 75.000 euro

I Carabinieri della Stazione di Parma Oltretorrente hanno dato esecuzione ad un’ordinanza del Gip di Parma del 22.05.2019 di applicazione della misura cautelare della custodia nei confronti di un soggetto nigeriano EGBESELA Marcus, nato in Nigeria il 13.03.1990, domiciliato in Parma, gravitante su Parma in relazione ad un traffico illecito di cocaina, ceduta ad una pluralità di soggetti in un arco temporale che va dal 2017 sino a giugno 2019.

In particolare, le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno permesso di accertare una mole di spaccio pari a circa 2.005 dosi di cocaina per un valore economico stimato in circa 74.800,00 euro.

Lo spunto investigativo che ha dato avvio all’indagine trae origine dalla denuncia a piede libero ad opera dei Carabinieri della Stazione di Parma Oltretorrente avvenuta in data 30.03.2019 a seguito di perquisizione personale che aveva consentito di rinvenire nr.5 involucri in cellophane di sostanza stupefacente del tipo cocaina del peso complessivo di gr. 12,20 (debitamente sequestrata) unitamente a cinque telefoni cellulari ed alla somma contanti di euro 705 ritenuta provento dell’illecita attività.

L’attività investigativa ha permesso di identificare 6 assuntori, soggetti per lo più giovani, i quali hanno riferito, tutti i dettagli, i tempi e i modi con cui avevano, nel corso degli anni acquistato la droga, indicando periodi, quantità e somme pagate per le illecite vendite ed altresì riconoscevano il loro pusher tra le fotografie che sono state loro mostrate.

Le zone preferite dallo spacciatore si identificano in via Trento, via Emilia Est e nei pressi del Barilla Center o della Stazione Ferroviaria. Tuttavia, precisano gli assuntori che bastava una chiamata e lui li avrebbe raggiunti nel luogo concordato.

“Le dichiarazione rese dagli acquirenti dello stupefacente sono state ritenute credibili in primo luogo, in quanto tutte connotate a precisione nella descrizione delle modalità degli accordi, della consegna dello stupefacente, dell’entità del prezzo pagato e del quantitativo ceduto nelle diverse occasioni. Le dichiarazioni accusatori, sono state rese, da soggetti privi di legami tra loro, nonché privi di ragioni di astio, o, comunque di contrasto con l’indagato ed anche per tale ragione risultano quindi attendibili. “

In particolare, condividendo in pieno l’impostazione della Procura di Parma, il Giudice ha ritenuto che, nella fattispecie pur a fronte di singole cessioni per piccoli quantitativi di droga, il modus operandi dimostra che l’indagato ha a disposizione quantitativi ben superiori, come dimostrato dalla ricostruzione effettuata in base alle testimonianze degli acquirenti escussi.

La ripetitività delle cessioni di stupefacenti, il numero consistente della clientela e quanto rinvenuto a seguito della perquisizione denota un’organizzazione, seppure non complessa. Idonea allo spaccio di cocaina su vasta scala, movimentando costantemente stupefacente per importi rilevanti. Inoltre non risulta che l’indagato svolga alcuna attività lavorativa, pertanto la cessione di sostanza stupefacente risulta essere l’unica forma di sostentamento dello stesso.

Ciò ha consentito di ritenere sussistenti, a carico dell’indagato, sia i gravi indizi di colpevolezza sia l’attualità delle esigenza cautelare.
Si tratta dell’ennesima indagine che non si è fermata alla mera attività di sequestro occasionale, ma che ha impegnato la Polizia giudiziaria nel tentativo di ricostruire in maniera più capillare e scientifica possibile l’attività di spaccio effettuata nel territorio di Parma.

IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA F.F.
Dott.ssa Paola Dal Monte

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