I tre moschettieri a 5 Stelle

30/01/2014
h.14.00

I tre sindaci a 5 Stelle (nella foto da sinistra il sindaco di Pomezia Fabio Fucci, il sindaco di Ragusa Federico Piccitto, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti) si sono recati a Roma contro il taglio delle risorse ai Comuni da parte del Governo. Il sindaco Pizzarotti, che ha incontrato al Quirinale il Presidente Napolitano facendo parte della delegazione dell’ANCI, commenta la foto sulla sua pagina Facebook: “Affrontiamo ogni giorno i mostri della crisi mettendoci la faccia, e sul piatto della bilancia mettiamo l’impegno, la passione per il nostro lavoro e il sorriso dell’ottimismo”.

Dopo gli incontri di martedì con il Governo e con il Capo dello Stato, i sindaci italiani si sono ritrovati al Teatro Quirino di Roma per fare il punto della situazione alla luce degli accordi – per ora solo verbali – con il Governo, che dovrebbe garantire ai Comuni le entrate minime necessarie a far funzionare i servizi, e per mettere a punto azioni e obiettivi degli enti locali per il 2014: i Comuni chiedono al Governo autonomia finanziaria e fiscale, partecipazione alla definizione delle riforme istituzionali e soprattutto copertura finanziaria analoga a quella dell’anno precedente.
Da questo punto di vista, il presidente dell’Anci Piero Fassino ha illustrato i termini dell’accordo di massima intervenuto ieri nell’incontro con l’esecutivo.
La mancata copertura finanziaria per effetto della legge di stabilità è stata quantificata in 700 milioni di euro, che potranno essere recuperati grazie al possibile aumento dello 0,8 per mille della nuova imposta TASI, che i sindaci potranno applicare a loro discrezione. All’appello mancherebbero altri 200 milioni, che il Governo si è impegnato a reperire per altre vie.
“Questo accordo – è il commento del sindaco di Parma, condiviso da diversi colleghi – è un passo in avanti, ma mi lascia perplesso: in primo luogo perché è soltanto verbale, e dopo quanto è successo con la mini-Imu credo non sia il caso di firmare cambiali in bianco, in secondo luogo perché mi sembra sottostimato rispetto alle effettive esigenze per recuperare le mancate entrate, in terzo luogo perché lo 0,8 per mille aggiuntivo che i comuni possono applicare, difficilmente basterà per coprire le quote destinate alle detrazioni. Pertanto – conclude Federico Pizzarotti – occorrerà vigilare attentamente sull’andamento dell’operazione per chiudere i bilanci entro il mese di febbraio, garantendo i servizi ai cittadini”.

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