“Il giorno del camino è giunto”

28/08/2013
h.22.00

A Ugozzolo l’inceneritore di Parma scalda i motori.
E’ al giro di prova, e utilizza per ora gas metano.
Nelle prossime ore, probabilmente domani, i primi rifiuti verranno immessi nella camera di combustione, una volta che sarà raggiunta la temperatura di esercizio, almeno 850 gradi, in modo da ridurre il rischio di produrre diossina ed emetterla in ambiente.
Per gli abitanti di strada della Lupa è iniziata la passione.
Da domani il mondo cambia.
Il mostro comincia a operare, la pace se la possono dimenticare.

Associazione GCR

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29/08/2013
h.10.30

Caro Sindaco Pizzarotti,
la teoria del “faccio quello che posso” non è motore della politica, soprattutto dopo i tuoi proclami in campagna elettorale, che tutti ricordano.
Non si fa quello che si può, ma quello che si deve, nei limiti delle proprie competenze e disponibilità ed è sempre stato chiaro che l’inceneritore sarebbe partito perchè quando si poteva davvero impedirne la costruzione, non c’era Beppe Grillo a urlare e insultare tutto e tutti dal suo pulpito. L’inceneritore è figlio di una politica sbagliata antitetica alla raccolta differenziata spinta che però, e lo stai sperimentando sulla tua stessa pella, per essere attuata richiede anni di impegno per accompagnare “culturalmente” tutta la città alle percentuali di raccolta differenziata necessarie ad “affamarlo”.
E menti quando affermi che siete sempre stati gli unici a non volerlo; Sinistra Ecologia e Libertà (peraltro promotrice a livello regionale di una Legge sulla gestione e lo smaltimento dei rifiuti) ha da sempre avversato il sistema così come concepito, ma non avendo l’abitudine di propinare agli elettori false verità, ed avendo ben presente la situazione che stava venendo avanti, ha sempre proposto la messa in opera di pratiche (tra cui i rifiuti zero) per arrivare allo spegnimento in tempi utili e non immediati, semplicemente perchè le condizioni non permettevano di fare altrimenti.
Sarebbe sufficiente aver letto il programma da noi presentato in campagna elettorale, abitudine che purtroppo è diventata sempre meno praticata, a discapito dell’ascolto di comici e giullari che imboniscono con le loro menzogne ed i loro insulti.
Crediamo inoltre, che un assessore che perde una battaglia in modo così clamoroso, dovrebbe avere il coraggio di ammettere il fallimento e farsi da parte e lasciare il campo a chi finalmente uscirà dalla politica persecutoria e paranoica messa in campo fin d’ora e attuerà tutto ciò che è nelle possibilità dell’amministrazione per arrivare alla miglior soluzione possibile iniziando ad occuparsi anche di altri temi ambientali che esistono e hanno uguale importanza.
Ormai la frittata è fatta, il tempo perso in cause e controcause dall’esito sempre scontato non lo restituirà nessuno ed i soldi spesi ricadranno sulle spalle dei cittadini.
Chiedere scusa non serve a cancellare gli esiti negativi di azioni fatte in modo semplicistico, ci auguriamo che questa batosta sia la chiave di svolta che serva a rimettere al centro il governo della città o che faccia capitolare una volta per tutte questa amministrazione.

Federica Barbacini
coordinatrice provinciale Sel Parma

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29/08/2013
h.10.50

L’attivazione dell’inceneritore di Parma, prevista per oggi, mercoledì 28 agosto, segnerà una pagina nera della storia della città, nera di fumo per la precisione. L’accensione del forno, non è una calamità naturale inevitabile, ma è il risultato di precise decisioni politiche alle quali corrispondono precise responsabilità.
Responsabile è l’amministrazione provinciale a guida PD, che ha voluto l’ecomostro e ne ha ostinatamente perseguito la realizzazione.
Responsabili sono le passate pessime amministrazioni comunali di centro-destra, con il duo Ubaldi-Vignali.
Responsabile è la giunta Pizzarotti, che, dopo aver vinto le elezioni promettendo la chiusura dell’impianto, si è ingabbiata nell’esclusiva sterile ricerca di cavilli burocratici. L’amministrazione grillina chiudendo ogni spazio di dialogo con cittadini, associazioni, partiti e movimenti ha sferrato un duro colpo all’ampio fronte di opposizione al folle progetto. L’amministrazione comunale a 5 stelle si è rivelata incapace di porre una reale ed efficace opposizione a quei poteri forti che, alla ricerca di facili profitti, da sempre spingono per la realizzazione dell’ecomostro. Come sempre profitti per pochi, danni per molti. Dove è la rivoluzione a 5 stelle? Tante promesse in campagna elettorale, tanto fumo negli occhi (è proprio il caso di dirlo) per poi fare spallucce una volta eletti. Questa sarebbe la nuova politica?
A questo si aggiunge, ci spiace ricordarlo, il silenzio assordante dell’Associazione Gestione Corretta Rifiuti (GCR), succube del partito di maggioranza in consiglio e colpevolmente lontana dalle piazze in quest’ultimo anno.
Silenzio interrotto solo dalle mobilitazioni indette dal comitato No Termo, sceso in piazza il 15 giugno. Come Giovani Comunisti/e eravamo al fianco di movimenti, associazioni e cittadini, lungo le strade della città per provare a tenere vivo, ancora una volta, il fronte di lotta ad un ecomostro che andava e va fermato. Eravamo in tanti in piazza in quella manifestazione colorata per gridare ancora una volta “NO ALL’INCENERITORE!”.
Ribadiamo ancora qui, oggi, la nostra netta contrarietà all’attivazione dell’inceneritore di Ugozzolo. Restiamo convinti della necessità di fermare quest’opera, della necessità di rilanciare tutte quelle iniziative che si muovono nella prospettiva di una città a Rifiuti Zero, subito.
Questa momentanea sconfitta per il movimento di opposizione al forno nel suo complesso deve fare riflettere. Ancora una volta occorre una visione di ampio respiro, una più matura consapevolezza che unisca le rivendicazioni di tutela dell’ambiente e della salute ad una visione più complessiva di società.
Per Iren, l’incenerimento è un affare milionario, per i cittadini di Parma e per i loro figli è una seria minaccia.
Il nodo è tutto qui. Sono questi gli interessi che confliggono: i profitti per gli azionisti di Iren da una parte, la tutela dell’ambiente, della salute di un’intera comunità e la salvaguardia dei beni comuni dall’altra.
La capacità di schierarsi apertamente da quest’ultima parte, senza se e senza ma, rende e renderà efficace la lotta al forno e a questo fallimentare, dannoso e criminale modello di gestione dei rifiuti.
Confermiamo dunque la nostra ferma presa di posizione contro l’inceneritore e contro chi volutamente impedisce una gestione dei rifiuti alternativa.

I/Le Giovani Comunisti/e di Parma

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