Prostituzione, “Parma diventerà la pattumiera di Reggio?”

26/07/2013
h.18.30

“Il provare a giustificare l’inazione dell’amministrazione comunale nell’arginare la prostituzione in strada, tema riguardante sia la sicurezza sociale che quella urbana e quindi giustamente molto sentito dai parmigiani, ha qualcosa di sbalorditivo, ovviamente in senso negativo”.
Questo il commento del dirigente provinciale del PdL Giuseppe Pantano riguardo le dichiarazioni recentemente rilasciate dagli assessori comunali Casa e Rossi.
“In concreto gli assessori dell’amministrazione 5 Stelle delegati alla sicurezza ed ai servizi sociali confermano che il fenomeno negli ultimi tempi sta dilagando e che potrebbe ulteriormente aumentare considerata la fondata probabilità che vi sia una trasmigrazione di lucciole da Reggio Emilia, ma dicono che non hanno intenzione di fare nulla per contrastarlo – ha quindi proseguito Pantano – La risposta amministrativa è sicuramente coerente con l’ inattività generale di Pizzarotti e soci, come è coerente con l’atteggiamento ormai loro solito di negare che nel passato le cose andavano meglio perché si erano adottate soluzioni adeguate ma che questi grillini vorrebbero contrastare solo per ragioni ideologiche.
Salvo, comunque, tornare indietro alla chetichella dopo qualche tempo sulle loro prese di posizione per riprendere le stesse iniziative dell’amministrazione passata di centrodestra: così infatti è capitato sulla aziende miste dei servizi educativi, sui militari per le strade, sui vigili di quartiere e altro ancora. Capiterà anche con le ordinanze anti prostituzione in strada?
Dopo tutto un ripensamento sulle stesse è avvenuto anche oltre l’Enza perché ai tempi gli stessi reggiani rifiutarono di aderire alla “Carta di Parma” che le prevedeva. Riflettano dunque i due assessori che questi provvedimenti che loro vituperano come di sola “vetrina” avevano ottenuto l’effetto concreto di far diminuire parecchio il fenomeno sulle strade di Parma e che se le adottano i cugini reggiani, pur con le dovute correzioni dovute alle pronunce della Corte Costituzionale, qualche valido motivo ci deve pure essere.
O dobbiamo anche in questa caso diventare la pattumiera di Reggio?”

lombatti_mar24