Accordo tra CePIM e MUP Editore

30/07/2009
h.17.50

Quando il mecenatismo incontra la cultura. CePIM s.p.a. – Interporto di Parma, ha stretto un importante accordo editoriale con MUP Editore in un progetto per la diffusione della cultura e dei tesori della città. CePIM, coordinatore della complessa realtà dell’Interporto di Parma, ha trovato in MUP il giusto partner per lavorare a un progetto culturale di alto profilo divulgativo.
MUP Editore infatti segue da anni una linea editoriale che riscopre Parma al centro di un crocevia tra la via Emilia e la via Francigena e ridisegna il ruolo della città al centro dell’Emilia, snodo strategico tra Milano, Bologna e la Versilia. 


La collaborazione tra CePIM e MUP Editore sostiene l’idea, promossa dalla Biblioteca Palatina del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e da MUP Editore, di realizzare una serie di importanti volumi di presentazione degli eccezionali fondi bibliografici e storico-artistici della Biblioteca Palatina, costituenti un’apposita collana, edita da MUP, denominata “Mirabilia Palatina”. 

Il primo volume frutto della nuova collaborazione, secondo della collana (il primo è stato dedicato alla raccolta di portolani), verrà edito durante l’inverno e sarà dedicato agli straordinari manoscritti ed edizioni ebraici ed orientali posseduti dalla Biblioteca Palatina che, nel loro insieme, costituiscono una delle più ricche collezioni al mondo.

 Se già con il padre Paolo Maria Paciaudi, primo bibliotecario e fondatore della Biblioteca parmense, la raccolta poteva vantare 32 codici ebraici e alcuni altri arabi, è stato merito di Angelo Pezzana, bibliotecario dal 1804 al 1862, di averla notevolmente arricchita.
Il 14 gennaio 1817 infatti egli prendeva in carico, grazie all’evergetismo della duchessa Maria Luigia, la biblioteca di Gian Bernardo De Rossi, professore di lingue orientali nella facoltà teologica dell’Università di Parma dal 1769 al 1821, consistente in ben 1432 manoscritti ebraici, 1442 stampati ebraici, 6 siriaci, 34 arabi, 8 persiani, 1 turco, 2 armeni, 1 iberico, 1 malabarico, 2 cinesi, 2 yddish. 

Al già ricchissimo materiale si aggiunsero negli anni altri fondi: 19 manoscritti ebraici di Pietro Vitali di Busseto nel 1828, 111 manoscritti ebraici del libraio di Reggio Moshed Benjamin Foà nel 1846, 8 altri provenienti dalla biblioteca personale dei duchi di Parma nel 1865, altri 22 acquisiti tra il 1882 e il 1929 e in anni recenti 50 manoscritti etiopici di cui 25 già appartenuti alla raccolta Mordini.

 Il volume, a cura del prof. Gianfranco Fiaccadori, dell’Università di Milano, che illustrerà l’importanza dei materiali in un suo saggio introduttivo,  recherà un contributo del dott. Andrea De Pasquale, direttore della Biblioteca Palatina,  relativo alla formazione delle raccolte, e una serie di schede descrittive dei più importanti e preziosi volumi del Fondo De Rossi e di altri, curate da Lauretta Campanini e Nice Ugolotti Serventi, e sarà corredato da oltre 120 fotografie che riproducono testi, miniature e disegni.

Tali materiali, al termine dei necessari interventi di restauro, saranno anche esposti in una mostra in programma per la primavera del 2010 nell’ambito delle iniziative della Settimana della cultura promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che sarà allestita nelle prestigiose sale della Biblioteca Palatina di Parma.


 CePIM spa, promotore dell’iniziativa insieme a MUP, crede molto nel progetto, che contribuisce con un tassello importante alla promozione del patrimonio culturale parmense. La riscoperta di un ramo della tradizione libraria finora sepolto, conservato negli archivi palatini, disponibile solo ad esperti e studiosi e sottratto alla conoscenza del pubblico, costituisce un’acquisizione importante per la ricostruzione del legame storico tra il centro parmigiano e i grandi poli europei e mediterranei della cultura storica e religiosa.
Consegna, inoltre, all’indagine filologica un fertile quanto finora poco esplorato terreno di studi, che favorirà l’approfondimento scientifico e la tracciatura di nuovi percorsi di analisi.


 La scelta del tema da parte di CePIM non è casuale: la Società unisce al proprio ruolo di volano economico una sensibilità e una particolare attenzione a iniziative di carattere culturale e di recupero del patrimonio artistico. La raccolta in un volume di testi di alto profilo culturale su una materia tanto complessa, provenienti dalle regioni più remote dell’ecumene, si sposa perfettamente con la filosofia della Società, incentrata sulla promozione del dialogo, dello scambio tra esperienze diverse e delle relazioni internazionali.  
“Parma racchiude importanti e inesauribili testimonianze artistiche e culturali, note e meno note al pubblico – ha commentato l’amministratore delegato di CePIM spa, Luigi Capitani –. Ritengo doveroso che CePIM fornisca un piccolo contributo alla divulgazione di questo patrimonio.
L’Interporto di Parma sente in modo particolare questa iniziativa, che permette di avvicinare contesti culturali diversi e a volte lontani alla nostra città. In modo analogo a come opera, ogni giorno, la logistica nella nostra azienda”.

lombatti_mar24