Basta con i buoni propositi per il nuovo anno

29/12/2009

Smettere di fumare, entrare nuovamente in quel bellissimo paio di jeans ora finito in fondo all’armadio, riuscire a trascinarsi in palestra più di una volta al mese: i buoni propositi di inizio anno sono un rito per molti di noi, ma secondo uno psicologo britannico si tratta di un esercizio pressoché inutile e, anzi, in alcuni casi dannoso.
Richard Wiseman e la sua equipe di ricercatori dell’università dell’Hertfordshire hanno intervistato 700 persone chiedendo loro se e come sono riuscite a realizzare gli obiettivi che si erano poste all’inizio di un nuovo anno. Per alcuni si trattava di perdere peso, per altri di ottenere una qualche qualifica, per altri ancora di migliorare le proprie relazioni personali e così via.
Ciò che hanno scoperto è piuttosto scoraggiante: nel 78% dei casi i buoni propositi falliscono, lasciando chi se li era prefissati con l’amaro in bocca e poco disposto a provarci di nuovo. Wiseman ha inoltre scoperto che la ricetta del fallimento é spesso quella di seguire i consigli di certi sedicenti esperti, che suggeriscono una serie di strategie come prendere a modello una persona, immaginare come si starebbe se si avesse successo, imporsi di resistere a ogni tentazione o affidarsi alla propria determinazione.
“Molte delle tecniche che hanno più successo hanno a che fare con lo sviluppo di un piano e di maniere per aiutarsi a seguirlo”, ha detto Wiseman. Al contrario, a fallire con più frequenza sono i buoni propositi decisi all’ultimo minuto. “Se è una cosa decisa sul momento, probabilmente non è davvero importante e non ci si mette tutto l’impegno necessario. Fallire nelle proprie ambizioni è spesso dannoso dal punto di vista psicologico e può privare le persone del proprio senso di autocontrollo”, ha avvertito lo studioso, che raccomanda inoltre di fissarsi un solo obiettivo alla volta e di non prendersela troppo per i piccoli fallimenti e le ricadute. 

    

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