
“La sicurezza degli operatori sanitari non può più essere ignorata. I numeri parlano chiaro: le aggressioni negli ospedali dell’Emilia-Romagna sono in costante aumento e le misure adottate finora non stanno funzionando”. È quanto denuncia il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Priamo Bocchi, che ha presentato un’interrogazione alla Giunta per chiedere interventi immediati e concreti.
Secondo il rapporto regionale sugli episodi di violenza nel settore sanitario, nel 2023 si sono registrati oltre 2.700 aggressioni ai danni di operatori – nella maggior parte dei casi donne -, con un incremento vertiginoso delle aggressioni verbali e dei danneggiamenti. A farne le spese sono soprattutto infermieri e medici, spesso vittime di pazienti, familiari o persone estranee che approfittano della vulnerabilità degli ambienti ospedalieri.
“Ci troviamo di fronte a un’escalation preoccupante – spiega l’esponente di FdI – e i recenti episodi di cronaca lo confermano: furti e atti vandalici all’ospedale di Parma, un medico aggredito da una persona senza fissa dimora a Piacenza, e un clima generale di paura e insicurezza tra i sanitari. Non possiamo chiudere gli occhi”.
Un quadro, quello che emerge, che desta non poche preoccupazioni: “I pronto soccorso sembrano essere diventati un presidio non solo per le emergenze sanitarie ma anche per quelle abitative, con senzatetto, mendicanti e tossicodipendenti che creano disagi a operatori e utenti. I vigilanti sono pochi e non adeguatamente formati, e i pulsanti antiaggressione, installati nei reparti più sensibili, non sono efficaci perché non riescono a garantire il più delle volte un pronto intervento. Il clima tra gli addetti ai lavori è di insicurezza ed esasperazione” prosegue il consigliere parmigiano.
Di qui l’atto ispettivo attraverso il quale Bocchi chiede alla Regione di intervenire con misure più incisive, aumentando la presenza di vigilanti adeguatamente formati, potenziando la videosorveglianza negli ospedali e garantendo assistenza legale gratuita agli operatori vittime di aggressioni. “L’istituzione di presidi fissi di polizia h 24, almeno nei pronto soccorso, potrebbe essere un’ulteriore azione volta a garantire un intervento tempestivo e scoraggiare ulteriori episodi di violenza” prosegue Bocchi, che conclude: “Non possiamo accettare che i nostri ospedali diventino terre di nessuno, dove chi lavora per salvare vite umane è costretto a temere per la propria incolumità. La Regione prenda atto della gravità della situazione e agisca subito”.