Continuando il nostro viaggio nella storia delle realtà omosessuali a Parma e della loro evoluzione ed involuzione siamo giunti agli anni 90, anni che furono caratterizzati dal nascere di molti locali per omosessuali ed in particolar modo discoteche grandi e piccole per la clientela LGBT.
La maggior parte di questi luoghi di divertimento nacquero nelle città più grandi e pochi furono i locali del genere che aprirono i propri battenti in città di provincia. La maggior parte delle discoteche per omosessuali riproduceva l’esempio delle discoteche che qualche anno prima erano state aperte per tutti gli amanti della musica e del ballo; la differenza, o la nota di colore che le distingueva era che nella maggior parte delle discoteche per clientela omosessuale c’erano degli spazi e dei locali, denominati “dark room” dove ci si poteva incontrare con maggior disinvoltura.
Parma e più propriamente Soragna anche in questo fu un’eccezione perché nel piccolo centro a pochi chilometri da Fidenza nacque e subito si affermò l’Andromeda, un locale poi divenuto storico nell’ambito del panorama dell’intrattenimento serale del popolo rainbow.
Così Parma e la sua provincia hanno avuto uno spazio per permettere non solo ai gay locali di incontrarsi, ma anche un luogo che richiamava clientela proveniente da ogni angolo del nord e centro Italia. Con l’Andromeda nacquero in provincia altre discoteche come il Klandestine a Colorno ed altre in diverse zone della città come il John Gay in borgo Santa Brigida ed altre ancora ma la vita e l’esperienza di questi locali fu molto più breve.
I gestori dell’Andromeda ebbero però la lungimiranza di offrire sempre qualcosa in più alla propria clientela, che fossero spettacoli di caratura nazionale o forme di intrattenimento nuovo e particolare. Sotto la sfera stroboscopica dell’Andromeda sono passati tanti artisti inizialmente poco conosciuti, ma che in seguito furono apprezzati su tutto il territorio italiano, tra cui le Pumitrozzole e Platinette.
All’interno del locale di Soragna nacque un’iniziativa molto singolare ed apprezzata che durò circa due anni fino a quando internet prese il sopravvento e mise in connessione tutti più velocemente. Si trattava di un folto gruppo denominatosi ” splendid boys” che si incontrava tutte le domeniche pomeriggio dandosi appuntamento in una delle città dell’Emilia Romagna o della Lombardia. Insieme passeggiavano per le vie, i monumenti e i parchi delle varie città e incontravano le associazioni della città che li ospitava. Nascevano, così, bei rapporti di amicizia, nuove collaborazioni e talvolta storie d’amore. Era un modo e un’occasione per sconfiggere la noia è la solitudine; poi in serata tutti andavano in una pizzeria della zona.
Sorsero negli stessi anni disco pub e locali che offrivano in città intrattenimento LGBT anche nel corso della settimana come le mitiche serate al Tube e le indimenticabili festa a tema presso il Dadaumpa. Mentre in altre città più grandi aprirono saune e circoli per clientela omosessuale, a Parma tali luoghi di incontro non attecchirono ma sorsero e crebbero sempre più luoghi di cruising in città e fuori città. Così, con il beneplacito delle forze dell’ordine e con un atteggiamento non sempre del tutto tollerante nacquero spazi, prima clandestini e poi sempre più riconosciuti per permettere incontri tra omosessuali in cerca di compagnia ed amicizia. Molti omosessuali colsero in tali esigenze del popolo rainbow l’occasione per creare un business che potesse permettere di far nascere una sorta di lobby gay del divertimento e dei servizi dedicati. Su un altro versante, in altri ambienti e con altre intenzioni alcuni omosessuali “credenti” della città iniziarono ad incontrarsi per pregare o per assistere insieme alla proiezione di un bel film.
Sul finire degli anni 90 nacque l’esperienza del gruppo gay credenti denominato “Arco” che tante frecce fece partire dalla propria faretra. Erano i tempi in cui ci si incontrava nelle proprie case per momenti di preghiera o di riflessione ma nel frattempo si metteva anche il piede fuori dall’uscio pubblicando qualche articolo, qualche lettera ai giornali o organizzando qualche incontro di carattere culturale. In quegli anni nacque un primo presidio dell’ Agedo, associazione costituita dai genitori e dagli amici delle persone omosessuali che grazie al coraggioso impegno di qualche temeraria mamma gettò le basi per quella che sarebbe stata la storia di un’associazione che, grazie al fattivo impegno di Elisabetta Ferrari, tanto avrebbe offerto alla città e a tutti i familiari delle persone LGBT.
Dal prossimo articolo inizieremo ad analizzare la storia della realtà LGBT parmigiana dal 2000 ai giorni nostri offrendo un racconto più preciso e generoso potendo contare su una maggiore corposità di documentazione e di informazioni sul periodo storico esaminato.
Elvis Ronzoni e Raffaele Crispo