Rainieri: “Analisi incomplete e tardive su legionella”

Il consigliere insoddisfatto della relazione dell’Unità di crisi: "Ceppo non ancora identificato per la più importante epidemia degli ultimi 25 anni"

Suscitano nuovi interrogativi le procedure adottate per affrontare l’epidemia di legionella che ha colpito il Quartiere Cittadella della città di Parma nella zona Montebello tra la fine di agosto e la metà di ottobre 2016.

A chiedere spiegazioni alla Giunta regionale, con una nuova interrogazione, è Fabio Rainieri (Lega nord) a seguito della recente presentazione della relazione dell’Unità di crisi attivata dalla Regione “al fine di assicurare un efficace e tempestivo controllo del cluster epidemico per una rapida soluzione”.

“Secondo i risultati disponibili al momento e in attesa dei riscontri di ulteriori analisi in corso, il ceppo della legionella, responsabile della suddetta epidemia a Parma- riferisce il consigliere- non sarebbe ancora stato identificato, né si potrebbe pertanto individuare con certezza la fonte ambientale responsabile della stessa”. Rainieri sollecita un giudizio alla Giunta sulla tempestività con la quale sono state convocate sia l’allerta per epidemia “scattata-ricorda- il 26 settembre, quando erano stati segnalati già cinque casi correlati alla stessa zona della città”, sia la prima riunione formale tra le tre Aree del sistema sanitario pubblico che si occupano rispettivamente di malattie infettive, igiene, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, “tenutasi- sottolinea- il 28 settembre, quando i casi segnalati erano divenuti almeno già sette”.

“Dal momento che è risaputo che l’esame colturale per campioni respiratori è il solo idoneo a isolare il ceppo della legionellosi, per quali motivi– chiede poi l’esponente della Lega nord– tale esame sarebbe stato eseguito solo per pochi dei 41 casi riscontrati nel cluster?”. La conseguenza è che ad oggi “sono disponibili solo 8 campioni probabilmente insufficienti per identificare il tipo di legionella responsabile dell’epidemia e quindi la sua causa”. Il consigliere vuole poi sapere perché il Comune di Parma o altri enti delegati non abbiano predisposto la tenuta di un apposito “catasto” delle torri di raffreddamento ad umido e dei condensatori evaporativi presenti in alcuni edifici della interessata, come prescritto dalla Linee guida nazionali per la prevenzione ed il controllo della legionellosi.

In proposito Rainieri chiede anche quali siano le torri di raffreddamento ispezionate per le quali non si possa escludere che abbiano avuto un potenziale ruolo nella contaminazione, poiché quando è stato fatto l’accertamento- ricorda – “alcune erano state già spente e altre erano già state sottoposte a bonifica”. Da ultimo Rainieri, nel ribadire che quella di Parma è stata “la più importante epidemia di legionellosi in Italia almeno negli ultimi 25 anni”, chiede alla Regione se il ministero della Salute sia coinvolto nella ricerca delle cause e nel miglioramento degli strumenti di prevenzione prendendo in considerazione quanto è avvenuto che, all’evidenza, non ha funzionato per questo caso”.

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