Gli orfani del metallo mediorientale

24/08/2010

Metal Daily

Gli Orphaned Land sono una prog-doom-oriental metal band israeliana. Nascono nel 1991 a Petah Tikva con il moniker Resurrection.
Il gruppo fonde le tipiche sonorità doom metal con i suoni e le tradizioni popolari medio orientali, generando un oriental metal dai tratti tecnici e decisi ma, allo stesso tempo, dalle linee morbide e suadenti.
Il loro primo album, “Sahara”, uscito nel 1994, mostra subito, seppur in modo ancora grezzo, queste caratteristiche sonore.
Il secondo disco, “El Norra Alila”, viene pubblicato due anni dopo e vede completarsi la combinazione tra metal e musica orientale, con l’aggiunta di musiche dalla melodia araba e di tradizione ebraica.
Il loro terzo album, “Mabool” (clicca qui per vedere il video di “Norra El Norra”), esce nel 2004 dopo sette anni in cui il gruppo lavora alla ricerca del definitivo sound doom-oriental metal.
L’album racconta la storia di tre fratelli che cercano di salvare l’umanità da un imminente punizione divina. Musicalmente, il disco contiene le caratteristiche basi orientali, parti corali, canti tradizionali dello Yemen (cantati da Shlomit Levi) e versi biblici letti e recitati da Kobi Farhi, cantante e fondatore del gruppo.
Il 25 gennaio 2010 è uscito il loro nuovo disco, “The Never Ending Way of ORwarriOR”, un’opera molto complessa e articolata, composta anche questa dalle tipiche melodie orientali.
A livello tematico ogni album è correlato al concetto di due estremi: un incontro di Oriente e Occidente, passato e presente, luce e tenebre, Dio e Satana. 


Orphaned Land – Sapari

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