“I ladri di polli hanno fregato Vignali!”

confartigianatomaggio

29/07/2011

Intervista al direttore di Teleducato Pietro Ferraguti.

In qualche settimana la politica locale è stata stravolta. Gli scandali di alcuni dirigenti del Comune hanno compromesso l’immagine dell’Amministrazione comunale. Come vedi la situazione?
Il quadro di questi giorni è desolante. C’è Parma ma c’è anche il resto d’Italia. Ne vogliamo parlare?

Parliamone…
Intanto non bisogna mai dimenticare che un conto sono i sospetti, un’altra cosa la verità. Tuttavia le notizie di casi di corruzione politica stanno diventando così numerosi da imporre una riflessione generale. Perché non si tratta mai solo di corruzione. Ogni episodio è sempre accompagnato da una rete di comportamenti a vario titolo oggettivamente complici.
Poi evasione fiscale generalizzata, favori più o meno importanti, amici che si fanno fare lavori e lavoretti da amici degli amici…

Come è accaduto a Parma.
E’ vero. E chi ha sbagliato pagherà. Undici arresti possono bastare, no?

E’ una nuova Mani Pulite?
Certo, ma a livello nazionale. Fa impressione osservare quanto sia capillare quella trama di relazioni fondata su una personalizzazione radicale della vita sociale e insieme una vasta, totale indifferenza alla correttezza e alla legalità. E allora: perché la paura di essere scoperti e quindi puniti, che dovrebbe naturalmente servire ad arginare la tentazione di cedere al richiamo del denaro facile, in Italia invece non sembra svolgere la sua funzione in misura apprezzabile?

Già. Perché?
Il nostro sistema penale-giudiziario apre indagini e fa scontare arresti preventivi, arriva ai rinvii a giudizio, e poi è incapace di comminare sentenze esemplari e di farle scontare.

A Parma Vignali non si ricandiderà.
I ladri di polli l’hanno fregato. Non do giudizi perché l’inchiesta è complessa e di tutto potrebbe ancora uscire. Ma per quel che sappiamo si tratta di episodi gravissimi quanto patetici. Dopodiché io credo che chi ruba non corra a dirlo al suo capo, anche se Vignali non poteva pensare di salvarsi dicendo, come ha fatto, che non ne sapeva nulla. La responsabilità politica è evidente. E’ chiaro che in queste condizioni l’Amministrazione comunale non regge più.

C’è chi già abbandona la nave.
Questo Comune deve fare i conti con la crisi, con le minori entrate, si è trovato nel piatto il boccone avvelenato delle partecipate e lo ha pure deglutito. Da mesi cammina sul filo del rasoio di una situazione finanziaria delicatissima. Bene, oggi per governare tutto ciò occorrerebbe una squadra di Governo determinata. Chiaro che l’inchiesta ha minato tutto. Ma il vero problema sono le prossime elezioni. Così nella stessa maggioranza in molti cercano di staccare in fretta il tubo dell’ossigeno a Vignali: bisogna riorganizzarsi e riposizionarsi. Se non si votasse tra dieci mesi sarebbe tutto diverso.

E Vignali che fine farà? Fine della carriera politica?
Non credo. Molto dipenderà dall’esito definitivo dell’inchiesta. Se non ne sarà toccato personalmente è probabile che venga candidato dal Pdl a livello nazionale. Con Parma ha chiuso, salvo colpi di scena.
La storia della sua ascesa in Municipio la conosciamo. Benedetto dai poteri forti e da Ubaldi e poi finito nel tritacarne dei debiti e degli arresti dei suoi amici e anche in qualche trappola mortale.
Il Vignali assessore era stakanovista e soprattutto agiva in prima persona, senza paura.
Da primo cittadino ha fatto l’errore di scegliere qualche consigliere sbagliato che ha giocato pesantemente con il potere, consumando vendette personali adoperando la faccia del sindaco. Un gioco più grande di lui che alla fine l’ha steso prima ancora degli arresti.

I media giocheranno un ruolo-chiave nella prossima campagna elettorale per le comunali?
Come sempre. La Gazzetta alla fine sposerà una linea chiara e l’orientamento lo vedremo presto.
Gli altri quotidiani saranno altrettanto schierati: con commenti e locandine faranno il loro gioco e soprattutto quello di chi ci sta dietro. Le tv locali, invece, debbono rispettare la legge sulla par condicio. Nel nostro telegiornale se parla la maggioranza c’è anche l’opposizione.

I fatti recenti del Comune hanno cambiato la linea editoriale di Teleducato?
Nemmeno di un millimetro. Seguiamo ogni giorno l’inchiesta con servizi che strabordano di ogni genere di dettagli. In questi giorni qualcuno ha scritto che Teleducato sarebbe stata sguinzagliata contro il Comune. Certo, abbiamo dato tutte le notizie su Green Money. Ma non per ordini superiori, quelle notizie andavano date e basta.

Ritieni possibile e vincente la riproposizione nel 2012 di una coalizione di “centro” sul modello di quella antecedente al 2007, come auspica il direttore della Gazzetta di Parma Giuliano Molossi? Tanto per capirci composta da Guarnieri, Ubaldi, Udc, Parma Civica, Pdl più defilato?
E’ l’unica strada, peraltro strettissima, per provare a giocare ad armi pari con il centro-sinistra che ha la vittoria a portata di mano.
Ovviamente con qualche distinguo. Ubaldi è un amministratore di razza ma purtroppo per lui, nelle ultime settimane, si è preso qualche schizzo di fango dagli indignati. Anche la Guarnieri, nell’immaginario degli elettori, potrebbe essere in qualche modo assimilata all’onda lunga delle critiche a chi ha guidato la città dal 1998 ad oggi. Ma negli ultimi tempi si è smarcata dal Pd e ora coltiva il sogno di una proposta elettorale di centro che potrebbe anche raccogliere una larghissima adesione.
Poi c’è la Lega Nord, un partito sempre più radicato che in questi anni ha saputo crescere una classe dirigente seria e autorevole. E’ tutto da dimostrare che tenerla fuori da un’alleanza senza bandiere di partito sia una scelta giusta. E poi la Lega non fa parte dell’attuale maggioranza, l’ha sempre criticata e non ha nessun guaio con la giustizia.

Quali candidature vedi nel centro-sinistra? Ha già vinto le elezioni del 2012?
Con questo terremoto in atto il centro-sinistra ha la porta spalancata. Il migliore di tutti è Vincenzo Bernazzoli. Bravissimo, accortissimo, protettissimo. Con due problemi: si deve dimettere dalla Provincia costringendo gli elettori a elezioni anticipate. E poi i conti del Comune e delle società partecipate non esattamente in ordine, una bella grana per il prossimo sindaco.
Giorgio Pagliari ha fatto la grande battaglia contro il Comune e si è guadagnato la nomination.
Ci sono Iotti e la Caselli e c’è Gabriele Ferrari. Certo serve un candidato e serve un programma e tutto alla svelta, ma il centro-sinistra deve badare soprattutto alla coalizione. Servono tutti i voti di sinistra ma decideranno quelli dei moderati, e occorre anche fermare un possibile Pisapia parmigiano. Impresa non facile.

Andrea Marsiletti