Lo dico subito: sono favorevole all’idea del Parma Calcio di realizzare un nuovo Stadio Ennio Tardini, arricchendolo di funzioni che vadano a vantaggio della società, dei tifosi e della città.
Lo ammetto, mi viene facile essere così netto nel giudizio perchè non abito nel quartiere Cittadella e quindi non subisco i disagi delle chiusure quando il Parma gioca in casa.
Mi va bene che il Tardini stia lì dov’è, quel luogo mi è familiare, so dove parcheggiare l’auto (di norma dalle parti di via Zarotto) e con una passeggiata della salute di 15 minuti in mezzo ad altri tifosi sciarpati di gialloblu mi trovo già dentro lo stadio.
Sono affezionato al Tardini per ciò che ha rappresentato nella storia della città, perchè quello è stato il teatro delle esibizioni di Buffon, Benarrivo, Zoratto, Thuram, Di Chiara, Veron, Zola, Asprilla, Chiesa.
“Dio può fare tutto, ma neppure lui può disfare il passato“, ci insegnava Aristotele. Figuriamoci se possono disfarlo Kyle Krause, Marco Bosi o il Comitato Tardini Sostenibile.
Non comprendo troppo la polemica sulla sua riqualificazione, se essa avviene con soldi di privati che si impegnano a realizzare un impianto moderno, multifunzionale, accessibile tutta la settimana.
Non mi scandalizzerei neppure se, per necessità logistiche, si dovesse abbattere una scuola (ipotesi comunque negata dall’assessore comunale allo sport Marco Bosi), a patto che essa venga ricostruita subito, lì vicino più bella di prima, con risorse private. E se un bambino dovrà allungare la strada di 5 minuti per andare in classe, ce ne faremo una ragione, perchè un altro l’accorcerà di 5 minuti.
Ferma l’essenzialità del merito dell’intervento che sarà presentato (la cui valutazione è ovviamente prioritaria e determinante), la nota fin qui stonata della vicenda è il questionario sul progetto che il Parma Calcio sta diffondendo in questi giorni, immagino per stimolare la partecipazione dei parmigiani. (leggi)
E’ un “sondaggio” che un utente può votare a ripetizione, quindi che in nessun modo può essere assunto come indicativo dell’opinione della città. Ad esempio, io ho votato due volte, a distanza di 15 minuti, con il medesimo browser Chrome, dal medesimo PC, con la medesima connessione.
Bastano 10 persone particolarmente interessate, che siano ultras di una parte o dell’altra delle fazioni in campo e che abbiano del tempo da perdere (i lockdown e i coprifuochi in questo senso favoriscono la disponibilità di tempo), per falsare completamente il risultato.
Perchè il Parma Calcio non promuove una consultazione vera dei parmigiani con dei gazebo sparsi nei quartieri della città, nel rispetto di tutte le normative anticovid. Ciascun cittadino si presenterà con la propria carta d’identità al primo punto che incontra, appena avrà votato il suo nome verrà inserito in un database online consultabile da tutti gli altri gazebo. Per poter votare basterà verificare che il suo nome non sia già presente nell’elenco.
Più facile e attendibile di così!
Poco conta se i votanti saranno residenti in città o nella provincia… saranno tutti tifosi gialloblu!
Il Parma è di tutti.
Andrea Marsiletti