“Il Comune smentisce se stesso”

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29/07/2010
h.18.30

Con la loro ufficiale entrata in vigore il 15 luglio scorso, anche a Parma sono operativi i varchi elettronici, un sistema informatico integrato per il controllo degli accessi nelle zone a traffico limitato della città.
Tre varchi posizionati in altrettanti punti di ingresso al centro storico che di fatto non comportano sostanziali modifiche ai precedenti limiti di accesso, ma che tuttavia concorreranno allo sviluppo di problematiche ben più gravi e di difficile gestione.
La questione dei varchi, a nostro modo di vedere infatti, non è legata alla gestione dei “furbetti”, ma alla forte disaffezione alla frequentazione del centro storico, da parte non solo dei parmigiani ma anche dei turisti sia nazionali che esteri. I 78 euro di multa e i 14 di notifica per chi entra senza permesso a Parma sono di fatto un bel deterrente in particolare proprio per chi viene dalla periferia, che, non riuscendo a trovare vie d’accesso al centro storico facilmente raggiungibili, si sposterà verso i grandi centri commerciali periferici.
Il rischio che si paventa inoltre è quello di un depauperamento del centro storico di tutte quelle attività professionali che lo rendono vivo, in quanto molte di loro diventeranno irraggiungibili.
Le esperienze estere citate come best practices nel documento di programma comunale “Parma 2020 – Un confronto a più voci verso il nuovo PSC” denunciano la sostanziale differenza di filosofia di programmazione tra Comune di Parma e le città a cui lo stesso comune dichiara di volersi riferire. Dall’analisi delle città estere prese a riferimento emerge infatti la reale carenza di parcheggi di cui oggi Parma è dotata, ma ancor peggio la carenza di parcheggi nella programmazione che il Comune sta facendo per il futuro. Tale carenza diventa drammatica se confrontata con la situazione già attuale dei parcheggi disponibili che invece esistono in grande quantità in tutte le città estere, molte delle quali per altro non hanno attivato i varchi elettronici.
Un dato per tutti: la media di posti auto in rapporto alla popolazione negli esempi esteri sopra citati è di 1 posto ogni 47 abitanti, mentre a Parma tale rapporto è pari a 1 ogni 122.
È evidente che la priorità non sono i varchi.
Continuiamo a ribadire che prima dell’introduzione di questo provvedimento, che comunque ci appare esagerato per una città delle dimensioni di Parma, si debbano predisporre ed ultima­re tutte le infrastrutture indi­spensabili per rendere comun­que facilmente accessibile il cen­tro storico e ci riferiamo al com­pletamento del piano parcheggi – con particolare riferimento a quelli “ a rotazione” – che è ben lontano dall’essere rea­lizzato, così come ci riferiamo al­la preventiva realizzazione del progetto di segnaletica luminosa per il rag­giungimento dei parcheggi al servizio del centro storico, che peraltro in fase attuativa è già stato dimezzato per questioni di budget.
Solo con queste premesse si potranno raggiungere quegli standard di vivibilità, di pulizia dell’aria e di raggiungibilità che all’estero, come dimostrano i fatti, trovano la loro soluzione in primis proprio in un’adeguata dotazione di parcheggi.
In quest’ottica la posizione delle Associazioni di categoria, supportata da centinaia di firme di imprenditori commerciali del centro storico, resta quella di:
– riprogettare un adeguato piano parcheggi “a rotazione” che tenga conto delle proporzioni che i migliori standard europei hanno già raggiunto al fine di consentire una reale raggiungibilità del centro cittadino;
– realizzare, in modo adeguato, il progetto di segnaletica dei parcheggi;
– rinviare l’attivazione dei varchi al momento in cui tali infrastrutture saranno pienamente operanti.

Ascom Confcommercio Parma
Confesercenti

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