“Il disastro termale”

29/11/2011
h.17.50

Con le ultime azioni compiute all’interno delle aziende termali, temo stia per concludersi il disegno della loro distruzione perseguito dalla precedente giunta Tedeschi, dalla Provincia di Bernazzoli, dalla Regione di Errani e dall’attuale sindaco Carancini.
La sottoscrizione dell’accordo che prevede la cassa integrazione diffusa per un consistente numero di lavoratori termali, è l’esito del piano industriale del 2007 che conteneva come iniziativa fondamentale la fusione delle aziende di Salso e Tabiano.
Tale fusione ha prodotto una grave difficoltà interna nella ridefinizione del personale e ha permesso che le banche divenissero di fatto il socio di maggioranza, ipotecando pesantemente il patrimonio delle Terme di Salso per pagare anche i debiti delle Terme di Tabiano.
I debiti invece sono rimasti, sia per la mancanza di una strategia di sviluppo sia perché le aziende sono state oppresse da ulteriori spese come le inutili piscine dei cosiddetti “Mari d’Oriente” e il management, che nulla ha prodotto se non i propri elevatissimi costi.
Di fronte a questa desolante situazione il sindaco Carancini socio di maggioranza, invece di cogliere l’opportunità offerta dalla cordata degli imprenditori di Tabiano che salverebbe almeno quel ramo d’azienda con immissione di capitale e mantenimento del livello occupazionale esistente, non trova di meglio che aderire con entusiasmo alla proposta di cassa integrazione, in virtù di un fantomatico piano di risanamento di cui non è dato conoscere i contorni, se si esclude qualche debole fantasia legata all’ospedale di Vaio e alla costruzione di un’improbabile Salsomarittima.
Voglio ricordare che nel mio ruolo di consigliere provinciale fui la prima nel 2007 ad avversare la politica che Comune, Provincia e Regione attuavano per Salso e Tabiano, e condussi una dura battaglia che continua tuttora.
Avendo pertanto in questi anni approfondito l’analisi sulle aziende termali, mi sento in dovere di manifestare l’idea che è ancora possibile salvaguardare e sviluppare la nostra economia termale. Ma affinché ciò avvenga la questione del tempo è essenziale: ogni ritardo ci avvicina sempre di più al punto di non ritorno. Se il sindaco non lo ha capito o non è in grado di affrontare la situazione, si faccia correttamente da parte.

Paola Mecarelli
Presidente dell’Associazione
“SalsoTabiano Civica”

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