La storia del movimento omosessuale parmense: gli anni ’70

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ParmaGaily. La scorsa volta abbiamo iniziato a raccontare in modo sintetico la nascita del movimento omosessuale a Parma, nel tentativo di ricostruire frammenti di memoria e di testimonianze che sono giunte fino a noi.

Nel ribadire che la nostra sintesi non ha la presunzione di essere esauriente ed esaustiva continuiamo il nostro excursus storico dagli anni 70 in poi, anni in cui ci fu, grazie al coraggio di pochi giovani , la creazione dei primi collettivi omosessuale locali. Molto si deve allo spettacolo andato in scena a Milano al quale assistette Silvio Malacarne ed un suo amico dal titolo ” La traviata norma ovvero: vaffanculo ebbene sì!”; questa performance teatrale fece nascere in alcuni giovani padani la necessità di dar vita anche nella nostra piccola capitale ad un’organizzazione che si esprimesse, attraverso il teatro, a favore delle istanze del mondo LGBT.

Lo spettacolo portato in scena a Milano invertiva le regole del teatro portando il pubblico alla ribalta e cercando la complicità degli spettatori per frantumare stereotipi e tabù che fino ad allora costituivano una vera e propria “norma” che per l’appunto ora andava ” traviata”. Così Silvio Malacarne, Attimo Azzoni, Guglielmo Aschieri, Fabio Saccani, Mario Zanardi e Giuseppe Bovo dettero vita ad un gruppo inizialmente denominatosi COP (Collettivi omosessuali padani) che poi assumerà il nome di “KTTMCC” ( Kollettivo Teatrale Trousses Merletti Cappuccini e Cappelliere) il quale si esprimeva attraverso il teatro andando ad incidere fortemente sul tessuto sociale e quello politico.

Il gruppo non aveva un’identità politica ma aveva una forte valenza perché aveva scelto la linea della visibilità, dello scendere e dell’essere presente in piazza, di utilizzare gli spazi pubblici come palcoscenici per dar vita alle loro performance. C’è da registrare purtroppo, che in quegli anni tra gli omosessuali non ci fu unità e compattezza perché vivevano parallelamente più realtà, quella costituita da omosessuali che non si nascondevano e ne’ si vergognavano ed erano considerati gli intellettuali (KTTMCC), quella di persone che a causa di una omofobia interiorizzata conducevano una vita “nascosta” ai più a causa dei pregiudizi e delle discriminazioni e infine quella di persone che vagavano per i borghi meno frequentati nel centro storico della città.

L’attività degli omosessuali “famosi e riconosciuti” iniziò con gli interventi nel corso di alcune trasmissioni di Radio Popolare, ma tale esperienza non durò molto perché oscurarono le frequenze. Così i COP trovarono la loro dimensione espressiva più consona nel teatro perché avevano l’opportunità di esprimersi non solo con le parole ma anche con il corpo. Il KTTMCC utilizzo’ il travestitismo per portare avanti una nuova forma di emancipazione del mondo omosessuale, prendendo quelli che erano simboli negativi dell’oppressione e mutuandoli in modo positivo. Il teatro al gruppp dei COP serviva per stare insieme, per divertirsi, per divertire e per far politica.

Il primo vero spettacolo si intitolò ” pissi pissi bau bau” e rompeva qualsiasi diaframma tra pubblico e attori portando in scena una carrellata di personaggi e cercando di infrangere e demolire gli stereotipi di ruolo che la società aveva costruito. Sembrerà incredibile ma uno spettacolo del genere fu portato in scena perfino al Teatro Enal di Parma per andare in tournée da Roma a Milano. Molto era lasciato all’improvvisazione degli attori e alla disponibilità del pubblico.

Al termine della tournée il gruppo partecipò a Bologna ad alcuni incontri di coordinamento dei vari collettivi esistenti in Italia per poi dar vita ad un vero e proprio documento politico che fu alla base delle future associazioni LGBT italiane. La prossima volta vedremo come il KTTMCC si trasformò in una compagnia sociale, quali furono i suoi lavori successivi e come si evolse la sua storia e il suo impegno.

Elvis Ronzoni e Raffaele Crispo