L’architetto Paolo Giandebiaggi si aggiudica il World Design Award 2020 col progetto per i nuovi uffici del CEPIM

Dopo il German Design Award 2018 e la Targa d’oro UID 2019, l’Architetto Paolo Giandebiaggi ha ricevuto un altro riconoscimento internazionale importante: il World Design Award 2020.

Ad egli è stato conferito il primo premio di Architettura nella categoria Office Building Concept, destinato a premiare progetti inerenti sedi di attività terziarie e ad uffici.

Il premio è stato conferito da The Architecture Community, che è la principale piattaforma degli International Architecture Awards, attraverso una giuria internazionale composta da firme dell’architettura di tutto il mondo tra cui: Sven Shockey ( SmithGroup), Esra Akcan (Professore associato, Direttore del Cornell Institute for European Studies), Zain Abuseir Lecturer in Architecture (University of Michigan), Randy Guillot FAIA, LEED® AP Leader Health and Wellness, Design Director, Principal (Gensler), Simon Twose Senior Lecturer – Architecture School of Architecture Victoria University of Wellington, Nuova Zelanda, George Baird Professore emerito – Building Science School of Architecture Victoria University of Wellington, Nuova Zelanda, Jan SmitheramAssociate Dean of Academic Development Wellington Faculty of Architecture and Design Innovation, EDWIN ZAWADZKI Visiting Assistant Professor Interior Design Pratt Institute, David Ling ha fondato David Ling Architects.

Si è classificato al secondo posto nella stessa categoria, lo studio indiano Gayathri & Namith Architects.

Nelle altre categorie, sono stati vincitori, importanti studi come: IDOM (Spagna), Pei Cobb Freed & Partners Architects (Stati Uniti), Klai Juba Wald Architecture + Interiors (Stati Uniti), Entro (Canada), IA Interior Architects (Stati Uniti), Wong Tung International Limited (Hong Kong), Kris Lin International Design (Cina), S&AA – Schweitzer et Associés Architectes (Francia), System Architects (Stati Uniti), Crystal Lagoons (Stati Uniti), HWCD (Cina), CUN Design (Cina), Shanghai PTArchitects (Cina), Bondart Studio (Bulgaria), Raulino Silva Arquitecto (Portogallo), P&T Architects & Engineers Limited (Cina), UArchitects (Emirati Arabi), YANG & Associates Group (Cina), Studio Makal Pte Ltd (Singapore), LK&PROJEKT (Polonia), To Be Design (Polonia), AMAART (Italia), GMW MIMARLIK (Turchia), Kuczia (Germania), Manço Architects (Turchia), B&B Design (Polonia), Adam Nathaniel Furman (Gran Bretagna).

Il progetto premiato dello Studio Giandebiaggi Architettura è stato quello destinato alla sede degli uffici direzionali CePIM Interporto di Parma, il centro provinciale per la logistica e la movimentazione delle merci situato a Fontevivo, appena fuori la città di Parma;

progetto realizzato nel 2019, secondo una filosofia che anticipa le problematiche emerse quest’anno dalla emergenza Covid-19.

Un progetto internazionale per la società internazionale.

CePIM è infatti uno dei nodi più importanti del Nord Europa e funge da hub per il deposito e la ridistribuzione da e verso l’Europa occidentale e orientale. La società vuole dare un nuovo assetto agli uffici esecutivi e di rappresentanza. La decisione era pertanto quella di progettare una nuova “testa” rappresentativa da collegare agli uffici esistenti.

Si tratta di un edificio a due piani, posto agli stessi livelli del precedente a cui è collegato su ogni piano, che ha una forte immagine volta a rappresentare i concetti di leggerezza, velocità ed efficienza tecnologica a cui i servizi CePIM sono ispirati.

A tal fine, è stata ideata una struttura sospesa posizionata al centro di un grande specchio d’acqua e coperta da grandi “ali” in lamiera forata che danno l’immagine di contemporaneità tecnologica. La lamiera con la quale è coperto l’edificio è stata appositamente progettata e presenta fori a forma di foglia per fare riferimento a un’ispirazione verde a cui è rivolto l’intero progetto. Infatti, sebbene sia circondato da quattro lati di superfici vetrate a cui si affacciano tutti gli edifici, l’intero progetto è particolarmente rivolto al risparmio energetico ed alla sostenibilità in generale.

Ogni piano è dotato di ampi spazi per il verde di piante, fiori e arbusti, che conferiscono un rapporto tra tecnologia e natura, tra tradizione e innovazione. Le foglie naturali si intersecano con le foglie tecnologiche incise nel metallo. Anche sul tetto c’è una grande area verde con alberi ad alto fusto. L’intero edificio prende la forma generale di una grande libellula che poggia sull’acqua pronta a spostarsi da un luogo all’altro diventando così significativo della funzione insediata, i cui interni saranno estremamente flessibili, pronti a cambiare a seconda della necessità.

Il progetto è autosufficiente a livello di energia con una copertura superficiale fotovoltaica e solare termica molto ampia, che copre il ridotto fabbisogno energetico dell’involucro particolarmente performante. L’edificio è infatti NZEB (Near Zero Energy Building) ed ha una grande capacità prestazionale per i materiali e le tecnologie utilizzate. Tutti i sistemi sono progettati per ridurre il consumo di energia, le fonti energetiche sono tutte sostenibili, portando l’edificio ad essere carbon-neutral, raggiungendo la gran parte degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.

Paolo Giandebiaggi non è nuovo a portare alla ribalta internazionale, progetti realizzati nel nostro territorio, svolgendo così un ruolo di promozione territoriale.

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