L’archivio digitale della Gazzetta dal 1920 al 1947 accessibile a tutti: la storia della città online

Un strumento fondamentale di conoscenza e approfondimento della storia cittadina accessibile liberamente su un nuovo Portale realizzato dal Comune di Parma con la collaborazione di Gazzetta di Parma e il sostegno della Regione Emilia-Romagna.

La città ha a disposizione una nuova e preziosa risorsa per scoprire la propria storia grazie alla pubblicazione online del Portale dedicato all’Archivio storico della Gazzetta di Parma che è stata presentata con una conferenza stampa alla Casa della Musica nel pomeriggio. dall’Assessore alla Cultura Michele Guerra, dal Direttore di Gazzetta di Parma Claudio Rinaldi, da Giulio Blasi Ceo di Horizons Unlimited che realizzato l’intervento e Claudio Leombroni Direttore delle Biblioteche e degli Archivi della Regione Emilia-Romagna.

Il Portale, pubblico e accessibile gratuitamente, comprende le annate dal 1920 al 1947, periodo molto significativo nonché testimonianza di grandi cambiamenti e avvenimenti storici sia sull’orizzonte della grande storia che in quello cittadino. Sono gli anni in cui la Gazzetta di Parma diviene un giornale moderno, molto più simile a ciò che oggi intendiamo per quotidiano.

“La pandemia ha necessariamente sostituito il contatto diretto a quello virtuale. E’ palpabile in queste ultime settimane la voglia di socializzazione, di vivere la cultura e tutte le sue forme. Eppure qualcosa di positivo è rimasto a Parma che ha sperimentato e alla fine proposto e consolidato una fruizione culturale innovativa che continuerà ad abbinarsi alle sue vivaci proposte nei teatri, nelle piazze, nei cinema.” Ha sottolineato Michele Guerra “Questo nuovo archivio digitale della Gazzetta è frutto di quanto abbiamo imparato, di quanto abbiamo constatato: l’esperienza in rete può raggiungere platee lontane, fornire strumenti preziosi. Dal 1920 al 1947 ora, Parma, grazie a questo archivio in rete, fruibile in modalità friendly e gratuitamente può essere scoperta con un salto nel tempo in anni di grandi cambiamenti e di grandi firme: da tutti”.

Numerose sono inoltre le grandi firme che muovono i primi passi sulla Gazzetta in quel periodo. Prima di tutto Cesare Zavattini, che firma il suo primo articolo nel ‘26 come ZETA, poi Pietro Bianchi e Attilio Bertolucci, che comincia la sua collaborazione nel 1927. Ricordiamo poi Giovanni Guareschi, attivo anche come vignettista negli anni trenta, Mario Colombi Guidotti, Gian Carlo Artoni, Enzo Paci. Tanti sono i nomi che hanno fatto grande, in quegli anni, il giornale, e grande sarà il piacere di scoprirli attraverso i loro scritti, gli articoli e i racconti. Ha ricordato questi nomi eccellenti, insieme a qualche aneddoto Claudio Rinaldi “é il debutto di un prezioso archivio di anni prestigiosi per il giornalismo parmigiano, di quell’officina che ne sono stati Parma e il suo giornale”.

Le scansioni dei fascicoli sono state eseguite a partire dai migliori esemplari delle collezioni di proprietà della Biblioteca Civica del Comune di Parma e della Gazzetta di Parma Editrice. Le 43.855 immagini ad altissima risoluzione sono contenute in 9.833 fascicoli, distinti tra Gazzetta di Parma, che cambia nome due volte in questo periodo, e Corriere emiliano, organo della Federazione provinciale fascista, che assorbe la Gazzetta dal 1928 al 1941.

Le immagini sono ospitate su un Portale MLOL di Horizons S.p.A. e consultabili nel formato IIIF, standard in rapidissima espansione come strumento di pubblicazione e fruizione di oggetti digitali di beni culturali. In questo caso parliamo dell’unica realizzazione italiana di una piattaforma IIIF con ricerca sul testo ricavata tramite OCR e una delle pochissime al mondo. Il formato consente anche di manipolare le immagini creando storie personali, confrontando più documenti affiancati e, prossimamente, annotando gli appunti direttamente sulle pagine.

Digitalizzare e rendere pubblicamente fruibile sul web l’intera collezione della Gazzetta di Parma è operazione di grande respiro e impegno che abbraccerà, quando sarà conclusa, quasi tre secoli di storia cittadina. Al primo periodo dal 1920 al 1945 seguirà, entro l’anno, anche la pubblicazione del periodo dal 1902 al 1919.

“A questo progetto è andato con piena convinzione il sostegno della Regione Emilia-Romagna” ha commentato il direttore Leombroni “poichè coglie lo spirito della Convenzione di Faro che promuove una comprensione più ampia del patrimonio culturale e della sua relazione con le comunità e la società. Le testate giornalistiche locali custodiscono proprio la storia e l’identità culturale delle comunità, questo progetto diffonderà la conoscenza di un racconto prezioso delle giornate di Parma, è in grado di scandire le sue evoluzione, di restituire storie collettive e private”.

Il progetto verrà presentato al Convegno Stelline, uno dei più importanti contesti del dibattito biblioteconomico italiano, nel corso di un incontro online dal titolo “MLOL, IIIF e la digitalizzazione dei beni culturali. Realizzazioni recenti e modelli di partecipazione”, fruibile da tutti gratuitamente. “E’ stato importante per noi strutturare una consultazione che oltre a parole chiavi e periodi temporali consentisse di creare narrazioni, storie che possano essere utilizzate a fini didattici, divulgativi, di promozione del territorio” ha spiegato in conclusione Giulio Blasi.

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