Parmigiano-Reggiano: più forza dalle istituzioni

05/02/2010
h.10.30

87 milioni di euro per il Parmigiano Reggiano. È quanto arriverà dalla Regione, che ha recentemente messo a punto la concessone di una serie di finanziamenti: tra questi, appunto, quelli al lattiero-caseario. L’annuncio l’ha dato l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni al Forum sul Parmigiano-Reggiano convocato oggi dal Consiglio provinciale di Parma all’Auditorium del Carmine.
Un appuntamento inedito per un’assise come quella consiliare che ha chiamato a raccolta tutti i soggetti legati all’economia del prodotto e all’intero comparto lattiero caseario. Obiettivo: mettere in campo iniziative ma anche politiche volte a superare le attuali difficoltà del settore e a dare forza a un prodotto di altissima qualità e, insieme, a tutta l’economia che si muove attorno ad esso.
“Il Forum – ha spiegato il presidente del Consiglio provinciale Meuccio Bersellivuole essere un modo per fare proposte concrete con un documento condiviso per cercare di mitigare una problematica molto seria che riguarda la filiera in tutte le sue articolazioni. Tutto questo facendo appunto proposte concrete con operatori economici, Consorzio e tutti coloro cui sta cuore il problema”. Un impegno che il Consiglio provinciale sente con forza e che ha sottolineato il suo vicepresidente Manfredo Pedroni “ Dobbiamo consegnare il parmigiano-reggiano ai nostri figli che abbiamo ereditato noi dai nostri padri”.
E’ stato il vicepresidente del Consorzio Maurizio Filippini a tratteggiare i contorni di una crisi difficile e indicare le soluzioni in campo. “Siamo vivendo una crisi strutturale, pesante, dovuta in gran parte per la crescita della produzione che ha portato ad una erosione negli ultimi quattro anni del nostro patrimonio di imprese agricole In 15 anni abbiamo assistito ad una erosione del reddito di tutta la filiera produttiva a fronte di un aumento dello stesso per la componente distributiva”. Diversi i rimedi adottati: un calo della produzione del 2%, azioni mirate a favorire l’esportazione, ammodernamento e riorganizzazione della struttura del consorzio.

E’ toccato a Gabriele Canali, docente di Agricoltura all’Università di Piacenza, presentare le “Linee guida per il futuro del Parmigiano- Reggiano” documento approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale. Canali ha ragionato dei punti di forza e delle criticità soffermandosi anche sulle azioni da mettere in opera per il futuro del comparto: “Occorre rafforzare il legame con il territorio e la qualificazione; continuare le azioni di difesa e tutela; rafforzare i soggetti produttori e della filiera; rafforzare le strutture e la commercializzazione anche diretta” .
E’ questo il terreno scelto dalle istituzioni per sostenere la ripresa di uno dei prodotti più eccellenti del Paese. Il vicepresidente Pier Luigi Ferrari lo ha affermato con chiarezza: la Provincia intende accompagnare il percorso che agricoltori e produttori intendono compiere per uscire dalla crisi. Vogliamo tenere alta l’attenzione anche se in questi mesi cominciamo a respirare un’aria diversa. Noi sentiamo la responsabilità di accompagnarvi a risalire la china”.
Il dibattito, a cui sono intervenuti consiglieri provinciali, sindaci, produttori e consumatori, ha evidenziato le diverse problematiche aperte mettendo di fatto a nudo la necessità, come indicato anche dalle linee guida del Consiglio provinciale, di promuovere e sostenere uno sviluppo più ampio e complessivo della filiera del Parmigiano-Reggiano che integri meglio tutte le fasi.
L’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni ha indicato in conclusione tre obiettivi che la Regione persegue per il Parmigiano-Reggiano: “concorrere a consolidare il rialzo del prezzo degli ultimi mesi, che è il segno che una strategia messa in atto comincia a operare.
C’è stato un grande sforzo per regolare quantità e qualità della produzione, le giacenze sono diminuite e contemporaneamente è aumentato il prodotto collocato in mercati internazionali: per consolidare tutti questi risultati bisogna far sì che ci sia in Italia la possibilità di regolare la produzione dei dop e igp, e in questo senso abbiamo condiviso con il ministro l’esigenza di studiare uno strumento italiano ad hoc.
– ha spiegato RabboniE poi abbiamo bisogno di usare lo strumento dell’ammasso privato di contributi pubblici alla stagionatura, un’opportunità reintrodotta a livello europeo con la possibilità per gli stati membri di finanziare gli ammassi: e anche da questo punto di vista Regione e Governo possono, assieme al Consorzio, darsi una strategia per finanziarli.
E poi la Regione concorre alla razionalizzazione delle strutture produttive e al rapporto tra caseifici e i soggetti della distribuzione attraverso il Piano di sviluppo rurale: abbiamo recentemente messo a punto una serie di finanziamenti – alcuni già erogati, altri che stanno per esserlo e altri che lo saranno nel corso del 2010 – al comparto lattiero-caseario ma in particolare al Parmigiano-Reggiano per circa 87 milioni di euro”.
lombatti_mar24