Pizzarotti indagato, Ghiretti: “I nodi vengono al pettine”. De Matteis e Muollo: “Si dimetta”

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Dispiace dirlo ma alla fine i nodi vengono come sempre al pettine. Le indagini sull’operato del Sindaco in occasione dell’alluvione che ha colpito la nostra città nell’ottobre del 2014 (clicca qui) sono una naturale conseguenza di tutte quelle perplessità che avevo sollevato anche in Consiglio comunale nei giorni immediatamente successivi all’evento.

Troppe le incongruenze, troppi i segnali che indicavano un totale scollamento del Sindaco rispetto a quanto stava avvenendo, con un post su Facebook che proprio mentre il Baganza esondava, alle 18.39, spiegava che “Alle ore 18, la situazione sta migliorando” e “Preoccupa soprattutto il Baganza”.

E anche sul fronte della prevenzione suonavano pesanti le raccomandazioni scritte dal commissario Ciclosi nella sua relazione finale in merito alla cassa di espansione sul Baganza, raccomandazioni alle quali questa amministrazione non ha mai dato seguito, almeno fino all’alluvione.

Ma quello che mi ha colpito maggiormente di questa vicenda è stato l’atteggiamento tenuto dal Sindaco nel corso del Consiglio comunale in cui si parlava della vicenda: non un’ammissione di difficoltà, non una valutazione quanto meno dubitativa. Per me e per chi come me chiedeva spiegazioni ci sono state solo parole di scherno e l’accusa incredibile di essere uno sciacallo, accusa poi ripresa anche da qualche fan nei media, specialista nello stare sempre dalla parte del più forte.

Per non parlare poi del modo incredibile con il quale questa amministrazione si è appropriata del prezioso lavoro dei volontari nei giorni immediatamente successivi alla tragedia. Una narrazione pretestuosa secondo la quale fare domande al Sindaco equivaleva ad attaccare gli “angeli del fango”. Salvo poi, ovviamente, lasciare completamente soli i cittadini colpiti direttamente dall’alluvione, i quali ancora oggi lamentano una generale amnesia da parte dell’istituzione Comune.

Da oggi la questione si dibatterà in ben altre sedi e speriamo almeno questa volta di ascoltare ragionamenti e spiegazioni ben più complesse di quelle che ci furono proposte allora.

Fermo restando che delle indagini da parte della Procura non rappresentano certo una prova di colpevolezza, credo che su questa vicenda Sindaco, Giunta e maggioranza farebbero bene a porsi qualche domanda sulle modalità con cui hanno fin qui amministrato in nome e per conto dei cittadini. E magari il Sindaco potrebbe anche fare una valutazione politica sul perché in quattro anni di lavoro si trovi oggi a rappresentare ormai solo sé stesso i 18 seguaci che ancora lo stanno ad ascoltare in Consiglio comunale.

Roberto Ghiretti

Parma Unita


Le nuove emergenze investigative inducono a rinnovare la richiesta di dimissioni del sindaco Pizzarotti dalla carica di primo cittadino.
La nuova iscrizione ai carichi pendenti, stavolta dovuta per i fatti riguardanti l’alluvione a Parma (Genova docet), si attesta come nota distonica alla richiesta limpidezza che deve caratterizzare la carica pubblica.
Ragioni di opportunità sopravvenute,rendono insuperabile la presunzione che egli possa dedicarsi esclusivamente alla cosa pubblica, piuttosto che alla impostazione difensiva, funzionale agli incardinati procedimenti penali.
Massimo De Matteis
Portavoce provinciale Fdi-AN Parma

Non finiscono i guai per Federico Pizzarotti, dopo il teatro Regio un’altra tegola gli piove addosso, iscritto nel registro degli indagati per l’alluvione del 2014. Pur consapevoli che oramai manca meno di 1 anno alla fine disastrosa di questa amministrazione, chiediamo al Sindaco uno scatto d’orgoglio e rassegnare le sue dimissioni, siamo sicuri che gioverebbe alla sua immagine.
Politicamente a Parma come nelle altre città il progetto 5 stelle è fallito, ma il popolo che come sempre è sovrano anche nelle elezioni di domenica ha dato ossigeno a queste persone, forse non attenti appunto a quello che stanno combinando in giro per l’Italia, ricordiamo i casi dei sindaci stellati di Quarto di Livorno senza dimenticare Bagheria…
Ritornando a Parma, il sindaco Pizzarotti ci auguriamo che rinvenga in se e si renda conto che lede anche alla sua persona quest’atteggiamento che cozza con i principi fondamentali della sua vittoria di 4 anni fa. I cittadini cui lui si ostina a dire che rappresenta già da un pezzo gli hanno tolto la fiducia, oggi rappresenta solo se stesso; dunque ci aspettiamo che si dimetta al più presto.
Domenico Muollo (Fratelli d’Italia)
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