Salvini: “Permessi facili a Parma per l’immigrazione. Ennesima conseguenza nefasta dei porti aperti”. Cavandoli e Campari (Lega): “Troppi reati a Parma nel business dell’immigrazione”. Aimi (FI): “Ora ricontrollare i fascicoli”. Ciac: “Inquietante”

“Dodici indagati a Parma (leggi) – quasi tutti stranieri e una poliziotta – perché avrebbero preso soldi per sveltire le pratiche dell’ufficio immigrazione: è un’altra conseguenza nefasta dei porti aperti, un vero e proprio business per i criminali, ennesima sciagura del malgoverno Conte-Pd-5Stelle che vogliamo mandare a casa al più presto”.

Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.

____

Gli inquirenti hanno smascherato un giro che velocizzava dietro compenso, le pratiche dei permessi di soggiorno degli immigrati che coinvolgerebbe anche un’agente di polizia dell’Ufficio Immigrazione. E’ solo il più recente dei reati che ruotano attorno al business dell’accoglienza nella nostra città.
Il 2 luglio 2019 la Guardia di Finanza ha smascherato e arrestato diverse persone responsabili di false Onlus legate alla ‘ndrangheta impegnate nella gestione di migranti che partecipavano a bandi in molte città tra cui Parma dove gestivano uno dei centri di accoglienza.

Il 15 gennaio 2020, le Fiamme gialle hanno arrestato 4 persone a Parma che avevano messo in piedi un giro di falsi permessi di soggiorno.

Il 21 luglio 2020 le Forze dell’Ordine hanno sgominato un market della droga in pieno centro storico scoprendo che alcuni degli spacciatori erano ospitati in alloggi facenti capo ad associazioni dedite all’accoglienza dei migranti.

Il 29 dicembre 2020 è scoppiato lo scandalo Svoltare, la finta onlus che lavorando con gli immigrati avrebbe, secondo gli inquirenti, ricevuto indebitamente 16 milioni di risorse pubbliche da Prefettura e Comune.

Tutto questo non avviene in una megalopoli, ma a Parma.

Da anni la Lega denuncia il mercato senza scrupoli che si nasconde dietro il paravento dei buoni sentimenti e delle belle parole sull’accoglienza.

Il Governo dei porti aperti continua ad alimentare il traffico di esseri umani che a sua volta alimenta il business dell’accoglienza che attira farabutti di ogni genere.

Anche il più ingenuo degli idealisti che vuole i porti aperti si ritrova ad essere, suo malgrado, complice, insieme a politici, amministratori, imprenditori, mafie straniere e nostrane, di un sistema che toglie risorse pubbliche ad anziani, disabili, famiglie per arricchire personaggi senza scrupoli. E’ ora di fermare questo business.

Così Laura Cavandoli e Maurizio Campari, parlamentari parmigiani della Lega.

____


“Gli Uffici Stranieri di tutte le Questure d’Italia sono chiamati a ruoli di alta responsabilità. A Parma – se le indagini verranno confermate – si è scritta una bruttissima pagina. L’invito che mi sento in dovere di rivolgere, è quello di agire, ora, con rigore e severità nel ricontrollo delle tante posizioni relative a stranieri che potrebbero aver indebitamente ottenuto il permesso di soggiorno. Insomma, “clandestini” di fatto, ma non per legge. Vanno identificati ed espulsi. Vorrei ricordare che l’eventuale responsabilità penale è personale e che le istituzioni, Questura compresa, meritano rispetto e vicinanza, soprattutto in questi delicati momenti.”

Sen. Enrico Aimi – Coordinatore Regionale di Forza Italia Emilia-Romagna

___

L’arresto di un’agente dell’ufficio immigrazione della Questura di Parma con l’accusa di aver concesso permessi di soggiorno agevolati in cambio di denaro è, allo stesso tempo, un fatto grave e inquietante. Inquietante perché sembra lambire una istituzione preposta alla tutela della legalità. Grave perché dimostrerebbe che, quando si indeboliscono i diritti, aumentano l’arbitrio, la ricattabilità sociale e la mera speculazione.

In attesa di ulteriori sviluppi dell’indagine, appare chiaro che le politiche di precarizzazione estrema dei diritti di migranti di questi anni hanno creato, anche nella nostra città, una vera e propria “zona grigia”, popolata di intermediari senza scrupoli, che speculano sulla fragilità per interessi economici, inquinando il tessuto sociale , indebolendo la comunità, compromettendo l’integrazione.

Osserviamo e combattiamo questo degrado quotidianamente con il nostro lavoro a fianco di chi emigra e per questo crediamo sia fondamentale far luce e pulizia su queste dinamiche che speculano sulla fragilità sociale di chi non ha voce e spesso nessuna rappresentanza. Come Ciac continueremo a combattere perché tutti i cittadini possano godere a pieno dei propri diritti, anche attraverso servizi pubblici trasparenti e tutelanti.

CIAC Parma

lombatti_mar24