Sostegno al reddito, Maestri: “La Rossi smetta di lamentarsi”

Dal 2 settembre le famiglie in difficoltà economiche potranno chiedere un sussidio: per la prima volta nella storia repubblicana il governo ha stanziato fondi a sostegno al reddito delle fasce più povere. “Dovrebbe essere una notizia positiva – commenta la deputata del Partito democratico Patrizia Maestri – eppure c’è chi riesce a fare polemiche inutili anche in questa occasione”. La parlamentare fa riferimento all’intervista pubblicata nei giorni scorsi dell’assessora al Welfare del Comune di Parma, Laura Rossi, che ha parlato di cifre troppo basse. “E’ chiaro a tutti – continua Maestri – che questa misura di contrasto alla povertà assoluta non sanerà il problema della povertà a Parma ma, certamente, fornirà un sostegno importante a quei nuclei famigliari che vivono una condizione di disagio”.

Il Sostegno di Inclusione Attiva (Sia) è un sussidio economico di contrasto alla povertà per le famiglie in condizioni economiche molto disagiate, con un Isee inferiore o uguale a 3.000 euro, nelle quali almeno un componente sia minorenne oppure sia presente un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza. Per godere del beneficio, il nucleo familiare dovrà aderire ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, sostenuto da una rete integrata di interventi, individuati dai servizi sociali dei Comuni, insieme agli altri servizi del territorio (centri per l’impiego, servizi sanitari, scuole) e con i soggetti del terzo settore, le parti sociali e tutta la comunità. “L’assessora Rossi – spiega ancora Maestri – dice che ci sarà troppo lavoro per i Comuni, ma questo sistema permette di non fare semplice assistenzialismo ma cercare di reinserire nel mondo del lavoro le persone che oggi ne sono fuori”.

Per questi interventi il Governo ha stanziato 750 milioni per il 2016 e oltre un miliardo nel 2017 per il reddito di inclusione che costituirà un intervento strutturale e inclusivo per far fronte al disagio delle famiglie in povertà assoluta. “Sono cifre significative – conclude Maestri – che vengono messe a disposizione per la prima volta di chi è più indigente, attraverso i Comuni. L’assessora Rossi denuncia continuamente i tagli governativi poi, quando arrivano stanziamenti importanti come questi, al posto che mettersi al lavoro per utilizzarli al meglio, non trova altro da fare che continuare a lamentarsi. Naturalmente il numero di famiglie assegnatarie non sarà molto elevato, ma si tratta di un contributo per l’inclusione sociale la dignità delle persone e combattere la povertà e anche il Comune di Parma deve capirlo”.

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