“Space Chimps”

16/02/2009

Ham III, nipote del primo scimpanzé che volò nello spazio, fa la scimmia-cannone in un circo di terz’ordine, sfidandosi ogni volta in nuove acrobazie.
Un bel giorno, però, l’Agenzia Spaziale lo scova e lo recluta: insieme all’affascinante tenente Luna e al baldanzoso comandante Titan, dovrà viaggiare ai confini dell’universo, alla ricerca della sonda Infinity inghiottita da un buco nero.
Riluttante ma perfetto per il suo nuovo ruolo, Ham atterra sul pianeta Malgor, curioso solo di passare il tempo prima del glorioso rientro. Scoprirà che, se per gli umani non è nulla più di una cavia, per gli alieni può diventare un eroe, proprio come suo nonno.
Dopo Valiant, il piccione viaggiatore che si faceva strada tra le bombe della seconda guerra mondiale, la Vanguard Animation disegna un’altra storia vera di volatili, quella degli astronauti scimpanzé, chiamati a sperimentare le incognite reazioni del corpo e della mente al lancio nello spazio prima del turno dell’uomo.
Omaggio alla figura intrepida e pelosa di Ham I, che nel 1961, in cambio di una mela, viaggiò per un quarto d’ora ad una velocità d’accelerazione inaudita, atterrò nell’Atlantico e conquistò la copertina di “Life”, Space Chimps è godibile ed edificante tanto quanto è narrativamente elementare e lontano anni luce – appunto – dalle sofisticherie di casa Pixar.
Non difettano personaggini curiosi, come il tenero Kilowatt, che della Terra non sa nulla, nemmeno dopo che i nostri hanno tentato di rendergli il concetto con la sintesi “I-Tunes, Effetto Serra, David Beckham”, ma sa rischiarare alla bisogna la Valle delle Cose Veramente Cattive; mentre il malvagio Zartog non è all’altezza di un villain da lungometraggio, a meno che Jeff Daniels non abbia fatto il miracolo, prestandogli la voce nella versione originale.
I più buffi membri dell’impresa sono i cervelloni dell’Agenzia Spaziale: intonazione monotona e passo strascicante, lavorano solerti ma anche rassegnati a vedere il loro laboratorio riconvertito nottetempo in fabbrica per la decorazione di piatti di ceramica, a seconda dei capricci del governo.
Grazie a loro, comparse di un film di intrattenimento al 100%, ci si ritrova a pensare con sottile inquietudine al misterioso contenuto di quell’1% che ci differenzia geneticamente dai simpatici primati.

(Si ringrazia Mymovies.it per la collaborazione)
Clicca qui per conoscere la programmazione nelle sale di Parma.

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