“Parola d’ordine: aggrapparsi al lavoro”

07/04/2009

(si ringrazia fcparma.com per la collaborazione)

Francesco Guidolin, prima della Pasqua avrete l’impegno con l’Ascoli…
“Vedremo come sarà, perché prima della sosta c’è appunto questo impegno estremamente delicato, importante e difficile: speriamo di superarlo bene.
Prima di pensare a Pasqua dovremo affrontare l’Ascoli e penso che quella sfida possa essere simile alla gara con il Piacenza, anzi l’Ascoli attualmente sta anche meglio della formazione piacentina e forse sta facendo meglio di tutte da quando è arrivato Colomba.”

Si aspettava una classifica simile qualche mese fa, quando sembrava ci fosse più equilibrio in questo campionato di B?
“La ritengo ancora una classifica in via di costruzione, perché due partite andate bene ad una squadra e due partite andate male ad un’altra significa recuperare sei punti, quindi la rimonta è dietro l’angolo, non c’è nulla di definito…”

Come si fa a tenere lontano questo profumo di serie A?
“Per tenere lontana la mente dalla serie A basta parlarne il meno possibile, rispondere alle domande dei giornalisti con il senso della realtà senza scaramanzie o cose simili.
La storia è piena di questi casi: Il Liverpool stava recuperando sei punti in una settimana al Manchester Utd se un ragazzino italiano non avesse regalato la vittoria al Manchester al novantatreesimo, il Wolfsburg, in Germania, due mesi fa sarebbe stato contento per un piazzamento in zona Uefa ed ora si sta giocando la vittoria del campionato, ieri in serie A doveva essere un turno favorevole alla Juventus ed invece è stata l’Inter che ha allungato il proprio vantaggio, e tante altre situazioni simili. Basta fare questi esempi per tenere lontani pensieri che è meglio non fare adesso.
Ora bisogna darci dentro il più possibile, è meglio pensare agli obiettivi e alle scadenze settimanali e concentrarsi su questo, anche perché inizia a farsi sentire la stanchezza, i giochi iniziano a diventare decisivi, quindi non è il caso disperdere energie in altro. Aggrapparsi al lavoro deve essere la parola d’ordine, per i sogni c’è tempo.”

Cosa le è piaciuto in particolar modo della vittoria di Bari?
“Della gara di Bari mi è piaciuto tutto: la squadra ha giocato con personalità, ha iniziato da subito attaccando il Bari, si è visto fin dall’inizio che i padroni della partita eravamo noi e da questo è cominciata una serie di prestazioni collettive ed individuali che ha portato alla vittoria. Ora però, quella gara dobbiamo metterla da parte e pensare a fare bene la prossima.”

Come mai ha deciso di schierare Alessandro Lucarelli nel ruolo di libero vecchio stampo?
“Ho solo schierato Lucarelli come centrale della difesa piuttosto che come laterale: tutto qui, il resto è aria fritta. La difesa era a tre come tante altre volte, solo che ho deciso di mettere Alessandro al centro piuttosto che laterale, di solito lo metto esterno, perché nello sviluppo delle nostre azioni, essendo mancino e con un buon piede, riesce ad avviare delle azioni in un certo modo, questa volta invece ho deciso di metterlo al centro.”

Con Paci squalificato, nella prossima gara avrà a disposizione un altro mancino come Rossi…
“Ieri abbiamo iniziato a preparare la partita e, come al solito, studieremo le varie possibilità, le nostre alternative e poi vedremo.
Rossi ha fatto tutta la prima parte della stagione da titolare con me, quindi mi garantisce una certa affidabilità nel momento in cui dovessi scegliere di schierarlo dall’inizio.”

Falcone non riuscirà a recuperare per venerdì?
“No, non recuperiamo né Falcone né Pisanu per venerdì.”

Sabato, il San Nicola era una bolgia infernale: sarebbe bello vedere un Tardini simile venerdì contro l’Ascoli…
“Sono realtà diverse: il Sud è così, anche a Palermo avevo visto uno stadio così colmo di entusiasmo, di spinta per la squadra, così pieno con tanta gente accorsa per sorreggere i propri calciatori. Per questo motivo, ho voluto dedicare la vittoria ai nostri tifosi: quando sono entrato in campo ho visto questo gruppetto che tentava di farsi sentire con qualche difficoltà, anche se noi abbiamo sentito il loro apporto.
Vedere questa piccola macchia in quella bolgia mi ha fatto provare un po’ di tenerezza per i nostri tifosi. Sarebbe bello vedere un Tardini infuocato come lo era il San Nicola sabato e qualcosa l’abbiamo già visto: durante la gara con il Piacenza la gente ci ha sempre sostenuto, noi abbiamo giocato un’ottima partita anche se non abbiamo vinto.
Dobbiamo pensare a giocare bene e a fare bene, solo in questo caso l’applauso non mancherà.”

Appena arrivato ha utilizzato un sistema di gioco con una difesa a tre, poi ha sperimentato diversi sistemi di gioco con la difesa a quattro per poi tornare alla difesa a tre: è il cerchio che si chiude?
“Io non considero ancora chiuso il cerchio, siamo ancora in cantiere, ma non potrebbe essere altrimenti. Uno dei motivi per i quali giochiamo così è che mi sono accorto, in questo periodo, che davanti siamo più pericolosi se le punte giocano vicine.
Avevo provato a tenere Vantaggiato più defilato perché nel Rimini giocava in quella posizione, le due punte erano lontanissime una dall’altra ed il trequartista Ricchiuti riusciva ad innescarle.
Qui non sappiamo ancora se abbiamo un giocatore simile a Ricchiuti: dovrebbe essere Manzoni ma non sappiamo ancora cosa ci possa dare, ha fatto una apparizione sola e poi ha avuto un lungo infortunio, ma credo ci possa dare molto e credo sia un giocatore in prospettiva importante.
Per questi motivi siamo ancora in cantiere, continuiamo con i progetti, con le prove, vedo che i ragazzi le seguono, si impegnano e se siamo in questa posizione di classifica è per merito loro.”

Si diceva che i test con le cinque squadre di prima fascia sarebbe stato decisivo: per ora sono stati messi in cascina tre risultati su cinque, aspettando le altre due gare…
“Un dato di fatto inconfutabile è che noi stiamo bene, fisicamente e mentalmente, però non basta questo a garantirci le vittorie che ci mancano.
Adesso ci aggrappiamo a queste certezze e lo possiamo fare se lavoreremo bene come, stiamo facendo. Sostenuti dalle tante certezze che ci può dare il lavoro affrontiamo questo lungo sprint finale.”

Discuterà del suo contratto quando ci sarà la matematica certezza della A?
“Non c’è nulla da discutere, è tutto chiaro: se non dovesse arrivare la promozione il contratto per l’anno prossimo è come se non esistesse, mentre se dovessimo salire in A, il contratto è già fatto. Le cose chiare sono le più belle, le migliori. Questa è una bella scommessa ancora in ballo…”

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