Rifiuti di Reggio a Parma: reciprocità anche nelle tariffe

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E’ di questi giorni che Reggio Emilia smaltirà l’80% dei propri rifiuti indifferenziati nell’inceneritore di Parma (leggi).

Nessuna sorpresa: si sapeva fin dal primo giorno che hanno iniziato a parlare del forno che sarebbe finita così, con buona pace delle rassicurazioni dei politici del tempo, dei giornali, degli industriali.

E poi la provincia di Parma, quando era priva di impianti, ha portato a Reggio Emilia i propri rifiuti per quindici anni… adesso Parma è chiamata a restituire quella disponibilità. E’ una questione di reciprocità.

Ma la reciprocità deve valere sempre, anche per i costi.

In data 30 giugno 2010 Enia (oggi Iren), Provincia di Parma e Comune di Parma compravano una pagina della Gazzetta di Parma (per l’esattezza pagina 6) per diffondere “corrette informazioni” riguardo all’inceneritore in costruzione ad Ugozzolo. Scrissero, con tanto di parole in grassetto: “I costi di un sistema privo di impianti ricadono sui cittadini. A Parma oggi si pagano 162 euro la tonnellata contro una media di 110 euro delle altre Province dell’Emilia Romagna, il 50% in più. Come mai? Perché negli ultimi dieci anni sono state esportate in impianti extraprovinciali un milione e mezzo di tonnellate di rifiuti”. (leggi testo integrale pagina in pdf).  

gazzettaeniaQuindi, per la reciprocità, Parma accolga i rifiuti di Reggio Emilia, ma faccia pagare a Reggio 162 euro a tonnellata come loro facevano pagare a noi, e si abbassino le tariffe dei parmigiani a 110 euro, visto che adesso l’impianto funzionante lo abbiamo noi.

Alla luce delle fatture del passato, se Iren applicherà ai reggiani la stessa tariffa dei parmigiani sarebbe un’ingiustizia clamorosa.

Se addirittura facesse pagare a loro di meno… beh, in quale caso bisognerebbe chiedere ai carabinieri di andare a visitare Iren.

La politica c’è? Se sì, batta un colpo.

Andrea Marsiletti

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