12 ottobre 1492: Cristoforo Colombo scopre l’America

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Il 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo scopre l’America.

Con la conquista del Sultanato di Granada (1492), l’ultimo territorio iberico ancora in mano ai musulmani, la Castiglia aveva libero accesso alle coste atlantiche, ma si trovava la costa africana e le isole atlantiche sbarrate dai portoghesi.

Proprio per questo i sovrani Ferdinando II d’Aragona e Isabella di Castiglia accettarono l’impresa proposta loro dal genovese Cristoforo Colombo che il 4 agosto 1492 salperà da Palos (Spagna). In realtà essa si basava su un errore di calcolo: Colombo era convinto che la circonferenza terrestre fosse molto minore di quanto non sia effettivamente e credeva di riuscire a raggiungere in tempi relativamente brevi l’Oriente descritto da Marco Polo, ovvero intendeva buscar el Levante por el Poniente.

Questo errore e l’aiuto dei venti alisei permisero a Cristoforo Colombo di scoprire l’America il 12 ottobre 1492, di venerdì alle ore 2:00 del mattino ca., e sbarcare il giorno seguente su una delle isole Lucaie, che venne battezzata San Salvador (attuali Bahamas) in onore di Gesù Cristo Salvatore, per poi toccare altre isole tra cui l’isola Santa Maria, Grande Exuma, Grandi Antille, Haiti dopo settanta giorni di navigazione su tre piccole navi, la Niña, la Pinta e la Santa Maria.

Da quel momento, quella parte di mondo divenne terra spagnola, almeno secondo la volontà di Colombo stesso che ne prese possesso, senza nessuna consultazione con gli abitanti, a nome dei reali di Spagna.

Seguirono a questo altri tre viaggi nel periodo tra il 1492 e il 1500, in cui Colombo continuò l’esplorazione dei Caraibi, raggiungendo a sud le foci dell’Orinoco e ad ovest Panama.

Il primo ad intuire, però, che quelle terre non erano l’Oriente ma un nuovo continente fu nel 1507 il fiorentino Amerigo Vespucci con le sue esplorazioni lungo le coste del Brasile e dell’Argentina. Amerigo Vespucci viaggiò inizialmente nel Nuovo Mondo nel 1497 e probabilmente toccò terra nell’attuale penisola della Guayira (Colombia). Ciò si deduce dalle sue lettere a Lorenzo il Popolano sulla cultura degli indigeni nativi.

Successivamente Vespucci viaggiò nel Nuovo Mondo nel 1499, insieme a Alonso de Ojeda e Juan de la Cosa, il famoso pilota di Cristoforo Colombo. In questo viaggio Vespucci esplorò le coste del Brasile e fu il primo europeo ad individuare l’estuario del Rio delle Amazzoni. Vespucci fece altri due viaggi nel Nuovo Mondo, nei quali esplorò le coste del Brasile e della Patagonia.

Amerigo Vespucci intuì, non solo che era improbabile che le Indie finissero a 50° sud di longitudine, ma anche che il Nuovo Mondo era un continente separato dagli altri tre conosciuti, ed inviò delle lettere a Firenze dove esprimeva le sue convinzioni. Fu in seguito a queste lettere, interpretate da cosmografi europei, che il Nuovo Mondo fu battezzato America in onore di Amerigo Vespucci. Solitamente, però, le terre di nuova scoperta venivano battezzate, in segno di glorificazione, a partire dal cognome dello scopritore: così fu per esempio per la Colombia (da Colombo) per la Tasmania (da Tasman).

Così, se il nuovo continente avesse preso il nome dal Vespucci avrebbe dovuto chiamarsi “Vespuccia” e non America, che sembra invece derivare, correttamente, dal cognome del ricco mercante di Bristol, Ameryk, che fu il principale finanziatore della spedizione di Giovanni Caboto del 1497. Pare che Caboto, sbarcato presso Terranova nel giugno dello stesso anno, avesse designato le nuove terre di cui si accingeva a tracciare le mappe con il nome di America, in segno di gratitudine verso il suo mecenate gallese. In ogni caso, finora la diatriba su dove sia stato preso il nome di America è stata impossibile da risolvere. Nel 1513 si ebbe la conferma che l’America era un nuovo continente. Infatti, lo spagnolo Vasco Núñez de Balboa attraversò via terra l’istmo di Panama e scoprì un nuovo oceano poi chiamato Pacifico per la tranquillità delle sue acque al momento della scoperta.

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