La Quadreria di Davide Terzoni diventa maggiorenne

L’arte figurativa è in continua metamorfosi: attraversa periodi cupi, si rinnova, risplende con mille forme e colori, attraverso l’estro creativo dei suoi esponenti, affronta un mercato mai statico, sempre dinamico ed in trasformazione.

Conosce bene queste logiche il parmigiano Davide Terzoni, proprietario dal 2000 della Quadreria di Ponte Taro che da poche settimane ha compiuto diciotto anni.

Un laboratorio di artigianato ed allo stesso tempo un negozio in cui vengono incorniciati quadri, stampe, fotografie, o qualsiasi altro oggetto che possa essere messo sotto vetro o delimitato da una cornice.

“La Quadreria ha festeggiato la maggiore età, nonostante la contrazione del mercato del collezionismo degli ultimi anni” continua Davide “vendo meno dipinti di un tempo, ma continuo a proporre le opere di Dario Rossi, Kolomon Moore, Alfonso Borghi, Rodolfo Tonin, per citare qualche nome di artisti noti e quotati, che piacciono sempre ai miei affezionati clienti. Tuttavia l’arte del corniciaio è quella che nonostante la crisi mi garantisce un’entrata costante.”

Davide, figlio di un falegname, bazzica da tempo tra Noceto, Fontevivo, Fidenza e Parma. Al padre falegname deve il dono del savoir-faire utilizzando in modo sapiente le mani, gli antichi ferri del mestiere.

“Un aneddoto a mio avviso interessante è quando sono stato invitato da un imprenditore miliardario della zona a incorniciare nel proprio maniero alcune tele realizzate da Fontana e Bonalumi, il cui valore è ovviamente di parecchi zeri”. Sorridendo prosegue: “Scortato dal maggiordomo, come fossi entrato in un caveau di massima sicurezza, ho armeggiato per alcune ore ai quadri e una volta incorniciati, ho ottenuto una profonda gratitudine dal loro proprietario. Mi ha riempito il cuore, come del resto ogni volta che svolgo un lavoro ben fatto, vedere negli occhi del cliente sincera felicità per avere messo in risalto, con la cornice più consona, l’oggetto che mi era stato affidato.”

Ultimamente Davide consente ai numerosi giovani artisti della zona, in forma gratuita, di esporre per qualche settimana alcuni dei propri lavori più significativi, in attesa che qualche critico di passaggio o influente collezionista, ne decreti il nuovo Van Gogh.

Tommaso Villani

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