La Polizia di Parma rendiconta la sua intensa attività di espulsione di stranieri pericolosi e irregolari. Cavandoli (Lega): “Con Salvini espulsioni vere”

Il presente comunicato è volto ad illustrare i risultati ottenuti dalla III Sezione dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Parma nel corso del primo semestre del 2019.

I risultati ottenuti si inseriscono all’interno di una più ampia strategia di contrasto ai fenomeni criminali che si verificano sul nostro territorio. Infatti, quale linea strategica, pensiamo che alcuni degli strumenti amministrativi fondamentali per garantire la sicurezza dei cittadini siano quelli messi in campo dall’Ufficio Immigrazione. Strumenti, quale quello dell’espulsione con accompagnamento ai C.p.r. o in frontiera, che costituiscono solo un segmento della strategia di contrasto alla criminalità che insiste sul nostro territorio. Infatti, queste misure, vengono applicate solo a valle di una complessa, minuziosa ed attenta attività di analisi ed investigativa. Attività che vede lavorare in sinergia vari uffici della Questura, la Divisione Anticrimine, la Squadra Mobile e l’U.p.g.s.p., ognuno esprimendo le proprie peculiarità e competenze. Questo lavoro permette di individuare sul territorio soggetti particolarmente pericolosi, che se anche non vengono colti in flagranza di reato hanno un curriculum criminale di grande spessore e per questo vengono attenzionati dagli uffici operativi che espletano servizi di controllo del territorio per essere poi messi a disposizione dell’Ufficio Immigrazione. Ma non solo, la predetta attività di analisi permette di individuare soggetti altrettanto pericolosi in procinto di uscire dal regime carcerario e rientrare liberamente a circolare sul territorio. Questi ultimi, vengono individuati prima di essere rimessi in libertà e quindi espulsi grazie al lavoro dell’Ufficio Immigrazione.

Riteniamo quindi che il risultato della strategia che sopra è stata descritta sia quello di migliorare sensibilmente la sicurezza e l’ordine pubblico della città, facendo sì che pericolosi soggetti, in grado di alterarla, non siano più in grado di delinquere sul nostro territorio nazionale.

Significativi appaiono i miglioramenti rispetto al medesimo periodo del 2018, potendosi apprezzare, in particolar modo, il superlativo incremento degli accompagnamenti presso i C.P.R. e degli accompagnamenti coatti in frontiera.

• gli accompagnamenti presso i cpr nel primo semestre del 2019 sono sati 35, mentre quelli effettuati nell’intero anno 2018 sono stati 42. (nel primo semestre di quest’anno, rispetto al 2018, l’aumento percentuale è stato del 1650%)

• gli accompagnamenti in frontiera nel primo semestre del 2019 hanno superato di uno quelli dell’interno anno del 2018 (2018-intero anno: 36 acc. in frontiera | 2019-primo semestre: 37 accompagnamenti in frontiera)

Risulta assolutamente evidente come l’attività di contrasto al fenomeno dell’immigrazione clandestina ed irregolare svolta da questo Ufficio, nel corso del periodo di riferimento, abbia raggiunto livelli altissimi.
Difatti, oltre al notevole incremento delle esecuzioni cd. “effettive” costituite, in primis, dall’allontanamento coatto in frontiera (la cui attuazione è stata agevolata anche grazie alla possibilità di trattenerne l’espellendo nelle 48 che precedono l’udienza di convalida del provvedimento questorile dinanzi all’A.G. competente e nelle 48 successive all’udienza) e, in secondo luogo, dal restringimento presso i Centri di Permanenza per il Rimpatrio si è assistito ad una parallela diminuzione delle misure esecutive cd. “sostitutive” (ossia, delle intimazioni del Questore a lasciare il T.N. entro 7 giorni e delle misure alternative al restringimento presso i C.P.R.).

Il conseguimento di tali risultati si spiega mettendo in relazione una serie di fattori.

In primo luogo, è stato possibile incrementare l’attività di contrasto a seguito dell’intensificazione e del rinnovato impulso propulsivo impresso ai servizi di controllo del territorio, che hanno visto aumentare la loro frequenza e la loro incisività, nel settore che qui interessa, sia per quanto riguarda l’attività ordinaria, sia con riferimento a quella cd. straordinaria di controllo del territorio. A tale intensificazione si è accompagnata l’implementazione dell’organico della sezione Espulsioni ed Allontanamenti, attorno alla quale il Questore di Parma ha costruito un complesso organico di misure coadiuvanti (sia a livello strumentale che di personale) che hanno consentito agli operatori della III Sezione di dedicarsi con maggiore attenzione alla trattazione degli atti amministrativi volti all’esecuzione dell’espulsione nonché all’attività prodromica di identificazione dei cittadini stranieri, utile ed indispensabile per dar seguito all’effettivo rimpatrio dei cittadini di Paesi terzi irregolari sul territorio.

Tale assetto organizzativo ha comportato, inoltre, che la quasi totalità dei cittadini stranieri rintracciati sul territorio cittadino, pericolosi in primis, e versanti in condizioni di irregolarità con rispetto alle norme che regolano la permanenza ed il soggiorno sul T.N. sono stati ristretti presso un Centro di Permanenza per il Rimpatrio (a seguito del riscontro dei requisiti previsti per disporre tale restringimento); attuando tale strumento normativo, si è potuto intervenire in maniera incisiva nei confronti di numerosi cittadini stranieri che si sono resi responsabili di episodi di turbativa e di alterazione dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Quanto sin qui detto trova infatti riscontro nell’ enorme aumento degli accompagnamenti ai C.P.R., attività che vede impegnata la Questura di parma quotidianamente, con un enorme impiego di risorse e di personale.
Inoltre, nel corso del periodo di riferimento sono state intensificate le attività di cooperazione interforze; in particolare devono citarsi la proficua collaborazione con la Polizia Penitenziaria (essendosi registrato un aumento delle procedure di identificazione andate a buon fine della popolazione carceraria di origine straniera), nonché quella con gli organi centrali del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, avendosi avuto la possibilità di collaborare con funzionari della polizia nigeriana, ivoriana ghanese di stanza presso la Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere. Non da ultimo si ricorda l’importante collaborazione con l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza di Parma, che con particolare riferimento al segmento degli accompagnamenti presso i C.p.r., hanno dato un rilevante contributo.

Si vuole rimarcare, da ultimo, la straordinaria capacità degli agenti della Polizia di Stato della Sezione Allontanamenti ed Espulsioni dell’Ufficio Immigrazione, che, durante il corso di questa settimana sono riusciti ad eseguire n. 2 accompagnamenti in frontiera di due pericolosi cittadini tunisini detenuti nei locali II.PP. In particolare, grazie ai buoni rapporti instaurati con il Consolato Tunisino di Genova dell’ufficio Immigrazione, si è riusciti ad ottenere i lasciapassare dei due tunisini per poi organizzare l’effettivo rimpatrio, avvenuto nella giornata del 26 giugno presso la frontiera marittima di Genova, con l’impiego di un consistente contingente di scorta della Questura.

Proprio come descritto in apertura, i due soggetti avevano profili di pericolosità molto elevata, essendo stati condannati per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. I due tunisini sono rispettivamente classe 80’ e 91’.

Ufficio Stampa


“Nei primi 6 mesi del 2019 con la Lega al Governo, gli sbarchi sono diminuiti del 89% rispetto all’anno scorso e per la prima volta le espulsioni si fanno davvero. La Questura comunica che a Parma nei primi 6 mesi del 2019 le espulsioni e gli accompagnamenti alla frontiere sono aumentati considerevolmente rispetto al 2018. Il resto sono chiacchiere della politica. Ringrazio le Forze dell’Ordine per il loro instancabile lavoro di controllo e prevenzione. Non bisogna fermarsi”, dice Laura Cavandoli deputata parmigiana della Lega.

“In queste ore – aggiunge l’esponente del Carroccio – vediamo ancora una volta che Salvini, per fermare gli sbarchi di clandestini e difendere la Legge, si trova contro Sinistra, Europa e gran parte della stampa, ma il Ministro va avanti forte del sostegno degli italiani: per il traffico di esseri umani e il business dell’accoglienza in Italia non c’è più spazio, solo così cesseranno le morti nel Mediterraneo”.

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