9 settembre 1943: viene costituito il Comitato di Liberazione Nazionale

Il 9 settembre 1943 viene costituito il Comitato di Liberazione Nazionale.

Il Comitato di Liberazione Nazionale (abbreviato in CLN) fu un’organizzazione politica e militare italiana costituita da elementi dei principali partiti e movimenti del paese, allo scopo di opporsi al fascismo e all’occupazione tedesca in Italia, scioltasi nel 1947.

In particolare il CLN ha coordinato e diretto la resistenza italiana e si divise in Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), con sede nella città di Milano durante la sua occupazione, ed il Comitato Centrale di Liberazione Nazionale (CCLN), con sede a Roma. L’organizzazione operò come organismo clandestino durante la Resistenza ed ebbe per delega poteri di governo nei giorni di insurrezione nazionale.

Era una formazione interpartitica formata da movimenti di diversa estrazione culturale e ideologica, composta da rappresentanti del Partito Comunista Italiano (PCI), Democrazia Cristiana (DC), Partito d’Azione (PdA), Partito Liberale Italiano (PLI), Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP) e Democrazia del Lavoro (DL). Nel gruppo dei sei partiti esisteva una frattura tra i tre partiti di sinistra (PCI, PSIUP e PdA) e i tre partiti di destra (DC, PLI e DL), con i primi che erano associati più strettamente tra loro attraverso vari patti e accordi: comunisti e socialisti erano legati da un “patto di unità d’azione”, per poi formare insieme agli azionisti una “giunta tripartita”, in modo da concordare una posizione unitaria da tenere innanzi agli altri partiti.

Inizialmente, la frattura tra destra e sinistra si manifestò in merito alla linea politica da tenere nei confronti della monarchia e del governo Badoglio. Con le dimissioni dalla presidenza del demolaburista Ivanoe Bonomi, rassegnate il 24 marzo 1944, sembrò affermarsi la linea dell’intransigenza verso la monarchia, ma in aprile la svolta di Salerno, con la quale il PCI di Palmiro Togliatti accettò di entrare nel governo Badoglio, capovolse la situazione.

Rimasero fuori dal CLN il Partito Repubblicano Italiano, pur partecipando alla Resistenza, per la sua posizione istituzionale che comportava una pregiudiziale antimonarchica-istituzionale, ed anche alcuni gruppi di sinistra che non accettavano il compromesso dell’unità nazionale su cui si basava il CLN che prevedeva la “precedenza alla lotta contro il nemico esterno, spostando a dopo la vittoria il problema dell’assetto Istituzionale dello Stato”.

Non aderirono inoltre al CLN formazioni politico militari antifasciste di rilevante importanza come Bandiera rossa di Roma e formazioni anarchiche di pesante valenza militare come le Brigate Bruzzi-Malatesta di Milano, pur agendo di concerto con le Brigate Matteotti, nonché diverse formazioni anarchiche che agivano nella Lunigiana e sui monti di Carrara come il Battaglione Lucetti, mentre di converso molti anarchici per motivi contingenti di mancanza di organizzazione autonoma locale confluirono nelle Brigate Partigiane che facevano riferimento al CLN come, ad esempio, Emilio Canzi comandante unico della XIII Zona operativa, zona relativa all’Appennino Tosco-Emiliano. La stessa adesione al CLN di Stella Rossa fu complessa e problematica, con una grandissima discrezionalità di azione permessa alla Brigata Partigiana stessa da parte del CLN.

Alla seduta di fondazione parteciparono: Ivanoe Bonomi (DL, Presidente), Mauro Scoccimarro e Giorgio Amendola (PCI), Alcide De Gasperi (DC), Ugo La Malfa e Sergio Fenoaltea (PdA), Pietro Nenni e Giuseppe Romita (PSI), Meuccio Ruini (DL), Alessandro Casati (PLI). Il mese successivo si erano già costituiti i Comitati Regionali, successivamente vennero costituiti anche Comitati Provinciali.

Al primo presidente del CLN Bonomi spettò, dopo la liberazione di Roma (4 giugno 1944), di assumere responsabilità di governo con la Presidenza del Consiglio (11 giugno). A lui successero alla Presidenza del Consiglio il 21 giugno 1945 Ferruccio Parri e il 10 dicembre 1945 Alcide De Gasperi. Dopo la nascita del C.L.N.A.I., quest’ultimo venne presieduto, dal 1943 al 1945, da Alfredo Pizzoni. Prima delle elezioni del 1946 i CLN vennero spogliati di ogni funzione e quindi sciolti nel 1947.

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