Non ci saranno le primarie per i candidati del Pd alle regionali

29/07/2014
h.12.40

Il voto elettronico delle primarie online del Pd di Parma in vista delle regionali d’autunno si è concluso qualche giorno fa con la grande partecipazione di 645 utenti registrati e accreditati. Quelli che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze sono stati due outsider: Gabriella Corsaro (membro dell’Assemblea nazionale del Pd) per la lista donna, e Raffaele D’Ippolito (segretario del circolo Pd Oltretorrente) per gli uomini (leggi).
Ma il Pd farà le primarie per la scelta dei candidati per il Consiglio regionale?
Dalle informazioni di cui siamo in possesso, al momento l’orientamento del partito è quello di non fare le primarie per i consiglieri, al più, se del caso e se necessario, per il solo candidato Presidente della Regione. La possibilità consentita dalla legge elettorale di esprime la preferenza renderebbe “non obbligatorio” questo passaggio.
Alla luce della crescita del Pd di Renzi alle europee, in provincia di Parma i democratici dovrebbero eleggere tre consiglieri regionali, e non più due come oggi (Gabriele Ferrari e Roberto Garbi).
Il problema principale per gli aspiranti consiglieri sarà pertanto, e soprattutto, essere inseriti nella lista dei candidati.
In area “renziana doc” il candidato “uomo” più accreditato alla candidatura è il consigliere uscente Gabriele Ferrari. Qualora questi decidesse di non ripresentarsi, al suo posto potrebbe entrare Matteo Daffadà, assessore comunale di Borgotaro, membro della segreteria provinciale. Le donne renziane potrebbero puntare sull’ex sindaco di Felino Barbara Lori, che rappresenterebbe al contempo l’area della pedemontana. Meno probabile, ma sul tavolo, la candidatura di Mara Morini.
Sul fronte dal pedigree “non renziano” o “non renziano della prima ora”, tra gli uomini sono in pole position il segretario provinciale Alessandro Cardinali e il consigliere comunale di Parma Massimo Iotti. Cardinali, una macchina da guerra di preferenze in montagna e con una buona rete di relazioni provinciale, ha però la “pecca” dell’incompatibilità della carica di segretario provinciale con quella di consigliere regionale prevista dall’art. 21 dello Statuto del Pd (incompatibilità già derogata nella scorsa legislatura con Garbi). A proposito di incompatibilità statutaria, essa sussiste anche per la carica di Presidente della Regione per Stefano Bonaccini, oggi segretario regionale del Pd, n.2 di Renzi, il cui nome è quello di gran lunga considerato più probabile alla successione di Vasco Errani. La candidatura di Iotti è forte, sostenuta in città tanto dal partito quanto dal gruppo consiliare, ma anche da associazioni, cooperazione e sindacato, radicata in città dopo sette anni di attività in consiglio comunale. La donna non “renziana della prima ora” sarebbe Lucia Mirti, vicina al senatore Giorgio Pagliari.
Altri outsider potrebbero essere le civatiane Caterina Bonetti (città) e Ilaria Lazzari (Monchio).
Per concludere, decisiva sarà la decisione di Gabriele Ferrari di ricandidarsi o meno: da lì, a cascata, deriveranno gli altri candidati sulla base della giusta combinazione tra la rappresentanza politica delle varie componenti interne e quella territoriale.
Niente primarie, comunque, la lista sarà decisa dagli organismi provinciali del Pd di Parma, più probabilmente da quelli di Bologna.

Andrea Marsiletti

lombatti_mar24

Non ci saranno le primarie per la scelta dei candidati del Pd alle regionali

29/07/2014
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Il voto elettronico delle primarie online del Pd di Parma in vista delle regionali d’autunno si è concluso qualche giorno fa con la grande partecipazione di 645 utenti registrati e accreditati. Quelli che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze sono stati due outsider: Gabriella Corsaro (membro dell’Assemblea nazionale del Pd) per la lista donna, e Raffaele D’Ippolito (segretario del circolo Pd Oltretorrente) per gli uomini (leggi).
Ma il Pd farà le primarie per la scelta dei candidati per il Consiglio regionale?
Dalle informazioni di cui siamo in possesso, al momento l’orientamento del partito è quello di non fare le primarie per i consiglieri, al più, se del caso e se necessario, per il solo candidato Presidente della Regione. La possibilità consentita dalla legge elettorale di esprime la preferenza renderebbe “non obbligatorio” questo passaggio.
Alla luce della crescita del Pd di Renzi alle europee, in provincia di Parma i democratici dovrebbero eleggere tre consiglieri regionali, e non più due come oggi (Gabriele Ferrari e Roberto Garbi).
Il problema principale per gli aspiranti consiglieri sarà pertanto, e soprattutto, essere inseriti nella lista dei candidati.
In area “renziana doc” il candidato “uomo” più accreditato alla candidatura è il consigliere uscente Gabriele Ferrari. Qualora questi decidesse di non ripresentarsi, al suo posto potrebbe entrare Matteo Daffadà, assessore comunale di Borgotaro, membro della segreteria provinciale. Le donne renziane potrebbero puntare sull’ex sindaco di Felino Barbara Lori, che rappresenterebbe al contempo l’area della pedemontana. Meno probabile, ma sul tavolo, la candidatura di Mara Morini.
Sul fronte dal pedigree “non renziano” o “non renziano della prima ora”, tra gli uomini sono in pole position il segretario provinciale Alessandro Cardinali e il consigliere comunale di Parma Massimo Iotti. Cardinali, una macchina da guerra di preferenze in montagna e con una buona rete di relazioni provinciale, ha però la “pecca” dell’incompatibilità della carica di segretario provinciale con quella di consigliere regionale prevista dall’art. 21 dello Statuto del Pd (incompatibilità già derogata nella scorsa legislatura con Garbi). A proposito di incompatibilità statutaria, essa sussiste anche per la carica di Presidente della Regione per Stefano Bonaccini, oggi segretario regionale del Pd, n.2 di Renzi, il cui nome è quello di gran lunga considerato più probabile alla successione di Vasco Errani. La candidatura di Iotti è forte, sostenuta in città tanto dal partito quanto dal gruppo consiliare, ma anche da associazioni, cooperazione e sindacato, radicata in città dopo sette anni di attività in consiglio comunale. La donna non “renziana della prima ora” sarebbe Lucia Mirti, vicina al senatore Giorgio Pagliari.
Altri outsider potrebbero essere le civatiane Caterina Bonetti (città) e Ilaria Lazzari (Monchio).
Per concludere, decisiva sarà la decisione di Gabriele Ferrari di ricandidarsi o meno: da lì, a cascata, deriveranno gli altri candidati sulla base della giusta combinazione tra la rappresentanza politica delle varie componenti interne e quella territoriale.
Niente primarie, comunque, la lista sarà decisa dagli organismi provinciali del Pd di Parma, più probabilmente da quelli di Bologna.

Andrea Marsiletti

lombatti_mar24